Una pena di 27 anni e 3 mesi. E’ quanto ha chiesto il sostituto procuratore generale di Firenze, Giancarlo Ferruccio, affiancato dal pm Alessandro Leopizzi, per Francesco Schettino, l’ex comandante della nave Costa Concordia. Schettino risponde di naufragio colposo, omicidio e lesioni colposi plurimi, abbandono di incapaci, false comunicazioni alle capitanerie.
La richiesta della Procura generale ha rappresentato il primo momento del processo di appello per il naufragio al Giglio del 2012, che si è aperto a Firenze e che proseguirà con altre udienze a maggio. Schettino è stato condannato a 16 anni di reclusione e un mese di arresto, condanna inflittagli con sentenza del tribunale di Grosseto l’11 febbraio 2015. Ha fatto appello chiedendo anche l’assoluzione. Ma oggi, a Firenze, i suoi difensori hanno ascoltato dalla Pg una quantificazione di pena superiore a quella della procura di Grosseto l’anno scorso che si ‘fermò’ a 26 anni.
“Ne prendiamo atto”, ha commentato a caldo il difensore Donato Laino. “Riteniamo che non ci siano profili di colpa nel suo comportamento”, ha detto l’altro co-difensore, avvocato Saverio Senese a fine udienza: “Dimostreremo che Schettino è stato portato in un punto dove non voleva andare e che non c’è nesso causale” tra i fatti e la condotta del comandante. Precisa la ricostruzione del pm di Grosseto, Alessandro Leopizzi, che ha iniziato l’esposizione dell’accusa smontando punto su punto i motivi di appello della difesa.
Leopizzi ha parlato di relazione della difesa “frontale” e “distruttiva” della sentenza di primo grado. E tra i vari punti ha criticato: “Non si può dire che la colpa fu di altri e non di Schettino”, alludendo alla plancia che la difesa vuol riportare in ballo. “La colpa fu anche di altri, che pure patteggiarono. Tuttavia – ha chiosato il pm – ciò non cancella le colpe di Schettino”. E sull’errore del timoniere chiarisce: “Rusli Bin fa un solo errore vero, ma per fioritura ne germogliano otto. Lui ha la sua responsabilità, che gli è stata ascritta col patteggiamento”, ma c’è solo questo errore e non toglie a Schettino “le sue colpe”. Reato per reato, il sostituto del pg Ferrucci, ha chiesto 9 anni di reclusione per naufragio colposo; 15 anni per omicidio colposo plurimo e lesioni plurime colpose (i 32 morti e decine di feriti); 3 anni per abbandono di persone incapaci; più 3 mesi di arresto per false comunicazioni alla capitaneria.
“La procura di Grosseto aveva scelto l’aggravante della colpa cosciente, scelta del tutto corretta”, ha argomentato Ferrucci. “Scelta che però – ha proseguito – non è stata condivisa dal tribunale. Oggi propongo di nuovo questa aggravante”. “Schettino – ha detto – ha avuto colpa per l’urto e la gestione dell’emergenza. Inoltre aveva il dovere morale ovvio di non abbandonare la nave. Pensò alla carriera ma il tribunale non ha sanzionato adeguatamente il suo comportamento, che andò a disdoro della marineria italiana”. E così la procura generale ha chiesto di irrobustire la condanna del primo grado.