Massimo Bossetti è stato rinviato a giudizio per l’omicidio di Yara Gambirasio. Lo ha deciso Ciro Iacomino, il gup di Bergamo che ha accolto la richiesta del pm Ruggeri. Arrestato il 16 giugno scorso, il muratore sarà processato il 3 luglio davanti ai giudici della Corte d’Assise di Bergamo. L’accusa che pesa su di lui è di omicidio aggravato dalle sevizie e crudeltà, dalla minorata difesa della vittima, e di calunnia.
Intanto l’edificio è stato circondato da troupe televisive, mentre hanno preferito non presentarsi i familiari di Yara. Attraverso il loro avvocato però si sono costituiti parte civile, così come anche la sorella diventata ormai maggiorenne.
Durante l’udienza preliminare la difesa di Bossetti aveva chiesto la ripetizione, con la formula dell’incidente probatorio, dell’esame del Dna trovato sul corpo della ragazza e attribuito a al muratore di Mapello. Il gup però ha respinto la proposta. “E’ la prima volta che vedo non disporre un incidente probatorio perché richiederebbe troppo tempo in considerazione della scadenza dei termini di custodia cautelare, ed era invece un accertamento necessario – ha proseguito il legale – anche per capire, appunto, se una persona in carcere deve rimanerci”.
Il magistrato ha inoltre rifiutato alcune eccezioni sollevate dalla stessa difesa. I legali avevano chiesto la nullità del capo di imputazione in quanto presentava un doppio luogo di commissione del delitto: Brembate di Sopra e Chignolo D’Isola. Inoltre era stata richiesta anche la nullità o l’inutilizzabilità degli accertamenti biologici compiuti dal Ris in quanto in quanto erano stati condotti con lo strumento della delega di indagine e non con l’avviso alle parti.