Un uomo di trentadue anni – Manuel I., un italiano 32enne con precedenti per droga – è stato fermato dai carabinieri con le accuse di omicidio stradale e fuga in caso di omicidio stradale. Nella tragica notte tra il 9 e il 10 febbraio, c'era infatti lui alla guida – e non suo padre come aveva inizialmente tentato di far credere – dell'Audi che si era schiantata frontalmente sulla Sp161, a Vignate, contro una Renault Clio. A bordo dell'utilitaria, tre ragazze. La giovane alla guida, la 25enne Chiara Venuti, era morta praticamente sul colpo, mentre le sue amiche – entrambi 24enni – erano rimaste ferite in condizioni gravi.
Manuel, dinanzi alla Clio sventrata, aveva lasciato le tre ragazze incastrate nella loro auto ed era scappato a casa. Lì, avrebbe chiesto a suo padre di tornare sul luogo dell'incidente per addossarsi la colpa. Ma, una volta giunti i carabinieri per i rilievi, avevano subito notato alcune incongruenze nel raccolto dell'anziano padre. È bastato poco per scoprire la triste verità: il figlio era scappato lasciando le ragazze in auto.
“Ho avuto paura”
La sua fuga è finita nelle scorse ore quando lui stesso si è presentato spontaneamente ai carabinieri. È immediatamente scattato un fermo di polizia giudiziaria, già convalidato dal giudice per le indagini preliminari. Sembra che il 32enne, che ha confessato le proprie responsabilità, ai carabinieri abbia detto di essere fuggito perché aveva avuto paura delle conseguenze. Il pirata della strada ora si trova nel carcere di San Vittore ed è stato sottoposto agli esami tossicologici all'ospedale di Melzo per accertare se al momento dell'incidente fosse sotto effetto di sostanze stupefacenti. Suo padre è stato invece denunciato a piede libero per frode processuale.