Continuano le indagini dei carabinieri del Ros in ambito del caso Mafia Capitale. Quest’oggi gli uomini dell’Arma si sono recati in Campidoglio dove hanno sequestrato le carte della delibera sulla dismissione del patrimonio del Comune che riguardano la Cooperativa 29 giugno, guidata da Salvatore Buzzi, considerato il braccio destro del boss mafioso Massimo Carminati, già agli arresti per l’indagine Mondo di Mezzo.
I pubblici ministeri Luca Tescaroli, Giuseppe Cascini e Paolo Ielo erano interessati alla documentazione riguardante l’immobile di via Pomona 63, occupata fin dal 1985 dalla cooperativa di Buzzi, che nel 2014 fu oggetto di una particolare concessione autorizzata dal dipartimento Patrimonio che allora era presieduto dal vicesindaco Luigi Nieri. Il canone dell’immobile di 73.764 euro all’anno sarebbe stato abbattuto dell’80% e portato a 14.752,80 euro l’anno, in quanto la cooperativa svolgeva funzioni sociali.
Ma effettivamente questo canone non è mai stato corrisposto all’amministrazione che ha bloccato il provvedimento in seguito all’inchiesta che ha travolto la stessa cooperativa. In attesa che la posizione della 29 giugno venga chiarita, il Campidoglio ha comunque presentato una richiesta di rimborso alla società, pari al canone concordato, a partire da marzo del 2014, cioè da quando la convenzione di gratuità con il Municipio sarebbe scaduta.