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Il sindaco:
“C'era un ordine
di demolizione”

La casa travolta dal fiume era abusiva e dal 2008 pendeva un ordine di demolizione del Comune che è stato impugnato dai proprietari dell'immobile davanti al Tar”. Sono le parole del sindaco di Casteldaccia il quale, parlando della strage avvenuta nella villa travolta dalla piena del Milicia nella quale sono morte 9 persone, ha reso noti alcuni dettagli della storia di quell'abitazione: “Da quanto ci risulta ancora il tribunale amministrativo non ha provveduto, per cui la demolizione non è stata possibile”. Anche la Procura di Termini Imerese, che indaga sul disastro che ha colpito il palermitano, ha parlato di possibili responsabilità legate all'abusivismo: “Cercheremo di stabilire se ci sono responsabilità. Una delle cose da capire è l’origine di questo villino, piuttosto sospetto rispetto alla vicinanza a un corso d’acqua che provoca esondazioni frequenti”.

La tragedia

Intanto, il dolore per i sopravvissuti alla tragedia è straziante. L'inondazione dovuta al maltempo ha provocato allagamenti e inondazioni causando al momento 12 vittime fra Casteldaccia, Vicari e Cammarata. Fra queste ci sono 2 bambini. Un bilancio drammatico, con l'esondazione del fiume Milicia che ha travolto l'abitazione nelle campagne della piccola frazione di Casteldaccia dove, complessivamente, i morti sono stati nove: solo nella casa sommersa da acqua e fango di pioggia e fiume vivevano due nuclei familiari, per un totale di 12 persone. Fra le vittime, oltre ai due bambini, anche un ragazzo di 15 anni. A scampare alla tragedia, definita “immane” dal sindaco del paese Giovanni Di Giacinto, solo il padrone di casa, Giuseppe Giordano e la sua nipotina, allontanatisi poco prima, oltre a un'altra persona sopravvissuta poiché riuscita ad arrampicarsi su un albero. “E' una tragedia spaventosa – ha commentato ancora il sindaco – il Milicia è un piccolo fiume con una portata molto limitata d'acqua. Non ha mai rappresentato un pericolo e a Casteldaccia non è stata una giornata molto piovosa”. Sulla catastrofe, è stata aperta un'inchiesta dalla Procura di Termini Imerese. Anche il premier Giuseppe Conte si è recato in elicottero per visionare gli effetti della catastrofe.

Morti a Vicari e Cammarata

Situazione drammatica anche a Vicari, dove un uomo, Alessandro Scavone, è stato trovato privo di vita davanti a un distributore di carburanti, a bordo di un'auto investita in pieno dall'esondazione del fiume San Leonardo. E' riuscito a salvarsi, invece, l'amico che era con lui, dato per disperso in un primo momento. Sopravvissuto anche il giovane che i due erano andati a recuperare al distributore, il quale è riuscito a salvarsi gettandosi dalla vettura. E' ancora disperso, invece, Giuseppe Liotta: l'uomo, 40 anni, si stava dirigendo verso l'Ospedale di Corleone, dove lavorava come medico. Da ieri sera, ossia da quando il suo cellulare ha cessato di dare segnali, di lui non si hanno più notizie. La sua auto è stata ritrovata ma di lui non c'era nessuna traccia: probabilmente l'uomo è sceso dalla vettura dopo aver visto l'ondata di acqua e fango, cercando riparo. Nell'ultima telefonata ai parenti, Giuseppe avrebbe detto di essere in pensiero per il peggioramento delle condizioni meteo. Due persone sono decedute anche a Cammarata, nell'agrigentino, dove un uomo e una donna sarebbero rimasti travolti dalle onde di un torrente in piena, probabilmente dopo essere finiti fuori strada. I due, siciliani ma da anni residenti in Germania, avevano noleggiato l'auto su cui stavano viaggiando, ritrovata per l'appunto nel torrente che scorre in località Sant'Onofrio a Cammarata.

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