E'rimasto un fantasma Igor il Russo, al secolo Norbert Feher, l'omicida di Budrio scomparso nel nulla dopo aver assassinato il barista Davide Ferri, lo scorso 1 aprile. L'imponente caccia all'uomo avviata nelle campagne e nelle paludi del ferrarese ha occupato i primi piani delle cronache per giorni, senza che del criminale fosse rinvenuta la benché minima traccia. Ci si è chiesto a lungo dove si nascondesse, nello spazio di Romagna compreso fra Budrio, Consandolo, Argenta e Molinella e, soprattutto, come avesse fatto a svanire come fumo nell'aria, lasciando di sé solo qualche sporadico segno di passaggio qua e là fra le nebbie della campagna. Ma, anche alla luce di questo, ci si è anche chiesto se qualcuno, in questa fuga da film, non lo avesse in qualche modo aiutato: ed è proprio su questo punto che gli inquirenti stanno battendo il terreno.
I sospetti
Analizzare la rete di contatti che il pluriomicida serbo, responsabile della morte di Ferri e di un'altra persona (l'operatore ecologico Valerio Verri), si era creato durante il suo soggiorno in Romagna per capire se, tra le persone da lui conosciute, ci sia qualcuno che possa avere in qualche modo favorito l'uomo nel suo dileguamento: questa l'ultima pista seguita. Nel mirino degli inquirenti ci sarebbero una decina di nomi ma, al momento, il riserbo dei responsabili dell'indagine resta massimo anche sui 5 maggiori sospettati che sarebbero finiti sotto i riflettori. Le attenzioni della Procura sono puntate in particolar modo su alcuni piccoli criminali gravitanti attorno ai campi nomadi della zona, con i quali il sedicente Igor avrebbe intrattenuto alcuni rapporti legati a giri di stupefacenti.
Caccia al fantasma
Dove effettivamente si trovi il killer di Budrio, ancora non è chiaro: si sospetta una fuga fuori dal Paese (addirittura in Brasile), la quale potrebbe essere stata agevolata proprio dai suoi presunti favoreggiatori. Qualcuno ha però ipotizzato che possa ancora trovarsi in Italia: a ogni modo da mesi di lui non vi è più traccia, né nel ferrarese né in altre zone limitrofe. Colui che si spacciava come un ex militare dell'Armata Rossa, nella quale non aveva tuttavia mai militato, resta tuttora un fantasma. Capire qualcosa in più del suo passato, anche attraverso i soggetti a lui correlati finiti al centro dell'inchiesta, potrebbe consentire agli inquirenti di capire qualcosa in più sulla sua fuga. Fino a quel momento, di Igor il Russo si conoscerà solo la natura: violenta, spietata e pericolosa.