Ha preso il via questa mattina, davanti al giudicie monocratico del tribunale di Rieti, Riccardo Porro, il processo di primo grado per il crollo della torre campanaria di Accumoli avvenuto in seguito al sisma del 24 agosto 2016. Sono sette gli imputati che dovranno rispondere di omicidio e disastro colposo. Il crollo non lasciò scampo a un'intera famiglia: moglie, marito e due bambini piccoli.
La ricostruzione
Nella ricostruzione compiuta durante le indagini – coordinata dai pm Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti dellaProcura di Rieti – la vela campanaria della chiesa di Santi Pietro e Lorenzo, cadde sul tetto dell'edificio adiacente sfondando la copertura della casa canonica e due solai dell'abitazione sottostante occupata, in affitto da Andrea Tuccio, sua moglie Graziella Torroni, entrmabi di 34 anni, Stefano di 8 anni e Riccardo di 9 mesi. A far crollare la torre fu la scossa di terremoto di magnitudo 6 con epicentro ad Accumoli, ma anche le debolezze strutturali e i danni che aveva subito in seguito al sisma dell'Aquila del 2009.
Gli indagati
A finire a processo, con l'accusa di omicidio colposo e disastro colposo, sono: l'attuale sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, in quanto in quanto l'alloggio occupato dalla famiglia Tuccio era del Comune; l'allora responsabile unico del progetto, l'architetto Pier Luigi Cappelloni; il collaudatore statico amministrativo dei lavori a cui fu sottoposta la torre, l'architetto Mara Cerroni; i progettisti e direttori dei lavori, l'ingegnere Alessandro Aniballi e l'architetto Angelo Angelucci, il geometra Giuseppe Renzi e l'ingegnere Matteo Buzzi, tecnico incaricato dei lavori ordinati dalla Curia di Rieti. Chiamati in causa, in qualità di responsabili civili, anche il Comune di Accumoli e la Curia di Rieti.