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Covid Italia: il dramma degli infermieri

Torna a salire il dato giornaliero dei contagi da coronavirus in Italia, con un incremento di 329 casi rispetto a ieri, quando si era registrata una crescita di 210. Il dato della Protezione civile comprende attualmente positivi, vittime e guariti. In Lombardia i nuovi contagiati sono 242 in più, pari al 73,5% per cento dell’aumento odierno in Italia. Il numero dei casi totali è arrivato a 237.828. Sono 5 le regioni ad aumento zero – Puglia, Umbria, Valle d’Aosta, Calabria e Basilicata, più la Provincia autonoma di Bolzano. Sono 43 le vittime del coronavirus nelle ultime 24 ore in Italia, in aumento rispetto alle 34 di ieri. In Lombardia nell’ultima giornata se ne sono registrate 14 mentre ieri erano state 9. Il numero totale delle vittime in Italia sale dunque a 34.448.

Sono 163 i pazienti ricoverati in terapia intensiva in Italia, 14 meno di ieri. In Lombardia sono 59. I malati ricoverati con sintomi a livello nazionale sono invece 3.113, mentre quelli in isolamento domiciliare scendono a 20.649. Sono 23.925 i malati di coronavirus in Italia, 644 meno di ieri, quando il calo dei cosiddetti attualmente positivi era stato di 1.340. Sono saliti a 179.455 i guariti e i dimessi per il coronavirus in Italia. Martedì l’aumento era stato di 1.516.

Il dramma degli infermieri

Si erano trasferiti, in piena emergenza Covid-19, dal Sud rispondendo alla chiamata della Regione Lombardia per l’ospedale realizzato alla Fiera di Milano. A infermieri e operatori sanitari era stato offerto l’alloggio negli hotel, con spese garantite fino alla al 31 luglio. Ma da pochi giorni l’inaspettata notizia: dovranno lasciare al più presto le camere. Dopo le proteste, però, la Regione ha garantito fondi fino alla data pattuita. “Ho risposto alla chiamata dalla Sicilia, senza alloggio pagato non riesco a mantenermi a Milano”, denuncia un infermiere al Corriere della Sera. “Non ci hanno dato alcun preavviso”, spiega una operatrice socio-sanitaria. Anche gli albergatori si sono trovati in una situazione di forte imbarazzo, dovendo comunicare la necessità di dover fare il check out entro due giorni. “Ci siamo rimasti male anche noi, è arrivata una comunicazione inaspettata”, dicono. “Sono persone d’oro, nell’emergenza si sono prodigati con spirito di servizio”. Alla fine, però, sembra che ci sia stata una svolta. Sia il Policlinico che la Regione Lombardia si sono impegnati a coprire i costi, per chi ha lavorato in Fiera, fino al 31 luglio oltre a garantire posti in convitti.

Cosa è successo a Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia

“Sciagurati! In questo momento non ce lo possiamo permettere, per fortuna è accaduto a Napoli, dove governatore e sindaco hanno messo in atto misure rigide e l’incidenza del virus è più bassa che altrove. Fa male vedere queste immagini. Ricordo quanto ha contato la partita dell’Atalanta all’inizio dell’epidemia”. Lo ha detto Ranieri Guerra (Oms), criticando duramente i caroselli di mercoledì notte dopo la vittoria della Coppa Italia. Dopo aver ricordato l’incidenza della partita di Champions tra Atalanta e Valencia, giocata a Milano il 19 febbraio, Guerra ha detto: “Non vorrei che si ripetesse proprio ora, che il Comitato Tecnico Scientifico ha cercato di accogliere le proposte del Figc”.

Le parole del sindaco dopo la Coppa Italia

“Mercoledì sera ha vinto il contagio della felicità”, ha invece detto il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris in relazione ai festeggiamenti dei tifosi dopo il trionfo della squadra di Gattuso sulla Juventus di Sarri.

 

 

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