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CASO CESTE, GIUDIZIO IMMEDIATO PER BUONINCORTI. IL GIP: PROVE SUFFICIENTI

Per Michele Buonincorti ci sarà il giudizio immediato. A deciderlo è il giudice per le indagini preliminari che ha fissato la prima udienza in corte d’Assise il 1 luglio. L’accusa per l’uomo è di omicidio volontario e occultamento del cadavere della moglie Elena Ceste, la mamma di 37 anni di Costiglione d’Asti scomparsa il 24 gennaio del 2014. Il suo corpo senza vita venne ritrovato nell’ottobre dello scorso anno a meno di un chilometro dalla sua abitazione, in un canale di scolo tra il fiume Tanaro e la vecchia ferrovia che porta ad Alba. Altri resti sono stati rinvenuti in un secondo momento, infatti, gli esperti setacciando nel fango hanno recuperato le mani, i piedi e alcune vertebre che l’esame del Dna ha confermato appartenere alla donna.

Il gip Giacomo MArson ritiene sufficiente la raccolta di prove a carico dell’indagato e pertanto ha deciso di fissare la prima udienza del processo. I due avvocati della difesa, Chiara Girola e Massimo Tortoroglio, hanno 15 giorni di tempo per chiedere il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena.

Secondo i magistrati titolari del caso, le indagini condotte fino ad ora sarebbero “complete ed esaurienti” per dimostrare la colpevolezza di Buonincorti. Intanto l’uomo sta valutando la possibilità di rinunciare all’eredità a favore dei figli – qualora fosse necessario – ed è favorevole al loro affidamento ai nonni materni.

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