Avrebbe dovuto essere una festa, invece si è trasformata in tragedia. È di quattro morti e almeno 16 feriti il bilancio provvisorio di una sparatoria avvenuta in una delle maggiori manifestazioni della California dedicate al cibo, il Gilroy Garlic Festival di San Josè. Tra le vittime c'è anche un bambino di 6 anni, Stephen Romero, di San Jose, il piccolo era insieme alla madre, che è rimasta ferita. La donna è stata colpita allo stomaco e a una mano ma non sarebbe in pericolo di vita. Anche la nonna del bambino è rimasta ferita.
La ricostruzione e le testimonianze sul fatto
È ancora tutta da chiarire la dinamica alla base della strage. Il killer è stato ucciso dalla polizia, ma secondo gli investigatori l'uomo avrebbe avuto un complice, con compiti di supporto. “Aveva un fucile, sparava in tutte le direzioni. Era in grado di sparare tre o quattro colpi al secondo”, ha affermato la testimone Julissa Contrera che ha riferito di un uomo bianco sui 30 anni, in possesso di un'arma semiautomatica. E ancora: “Era preparato per il gesto”. Secondo altri testimoni il presunto attentatore era vestito in assetto militare, con giubbotto antiproiettili e pantaloni stile militare. “Sembrava volesse uccidere il maggior numero di persone possibili”, riferisce un'altra testimone.
L'evento
La sparatoria è avvenuta nell'ultimo giorno del festival. Il Gilmroy Garlic è un appuntamento annuale focalizzato sull'aglio, di cui Gilmroy è un importante produttore. Marie Blankley, il sindaco di Gilmroy, parla di una “tragedia”. “E' orribile” twitta il governatore della California, Gavin Newsom. Dura Kamala Harris, la senatrice democratica candidata alla Casa Bianca. “Nel nostro Paese c'è un'epidemia di violenza con armi da fuoco che non possiamo tollerare” afferma. Sempre più incandescente il dibattito sulla legislazione delle armi in California e negli Stati Uniti, che nel giro di poche ore sono stati colpiti da due grosse sparatorie in luoghi pubblici e affollati.