Isis, gli attacchi si susseguono. Dopo la strage a Kabul che ha provocato più di 80 morti, ieri nell’obiettivo del Califfato c’è stato Baghdad dove un attacco kamikaze ha ucciso almeno 14 persone. L’attentatore suicida si è fatto esplodere stamattina nei pressi di un checkpoint in un quartiere nord della capitale irachena: il bilancio parla finora di 10 civili e quattro poliziotti morti. I feriti sono almeno 31. L’uomo si è avvicinato a piedi al checkpoint di uno degli ingressi del distretto sciita di Kadhimiyah, poi ha azionato il detonatore dell’esplosivo di cui era imbottito.
In un altro attentato, una bomba in un mercato nel quartiere occidentale di Abu Ghraib, tre civili sono morti e 11 sono rimasti feriti Poche ore dopo è arrivata puntuale la rivendicazione dello Stato islamico con un comunicato online postato su un sito web abitualmente utilizzato dai militanti di Daesh. E’ stato colpito un punto di raccolta di forze di sicurezza e di membri di una milizia sciita, ha sottolineato l’anonimo portavoce del Califfato. Confermando ancora una volta – mentre in Afghanistan oggi è giornata di lutto nazionale per il massacro di ieri – che la ‘guerra’ contro gli sciiti continua ad essere una priorità.
Anche sabato, i seguaci di Abu Bakr al Baghdadi, attraverso l’agenzia Aamaq, oltre a rivendicare l’attentato nel mezzo di un corteo della comunità Hazara, avevano evidenziato con enfasi la presenza, fra le vittime, di molti sciiti. E più lo Stato islamico perde colpi sul campo vedendo ridimensionate le sue ambizioni territoriali, più si ‘impegna’ a scrivere col sangue il suo odio nei confronti degli ‘apostati’. Da anni in Afghanistan e Pakistan i gruppi fondamentalisti sunniti attaccano con ordigni esplosivi e attentatori suicidi luoghi di preghiera e manifestazioni delle comunità sciite. E l’Iraq diventa ancor più un obiettivo sistematico, soprattutto dopo la perdita di Falluja, che il Califfato ha occupato per oltre due anni e da dove, il mese scorso, le forze irachene lo hanno cacciato.
Dell’attentato di Kabul ha parlato anche il Papa, con l’animo scosso “da tristi notizie relative a deplorevoli atti di terrorismo e di violenza”, come a Monaco e a Kabul. Una condanna è venuta anche dal Consiglio degli Ulema afghani. “I terroristi non conoscono limiti, etnìe o religioni, e frequentemente agiscono contro gli esseri umani e l’Islam”.