Erano 71 le persone a bordo, fra passeggeri ed equipaggio, dell'Antonov An-148 precipitato nei pressi di Mosca poco dopo essere decollato dall'aeroporto Domodedovo. Un disastro che, come fin da subito annunciato, non poteva aver lasciato scampo per i passeggeri: “Non c'è nessuna chance”, hanno detto immediatamente fonti dei soccorsi, precipitatisi sul luogo della tragedia. Il velivolo, appartenente alla compagnia Saratov Airlines, era decollato dall'aeroporto moscovita per raggiungere Orsk, nella catena degli Urali, a poca distanza dal confine kazako. Ma, praticamente subito dopo la partenza, il suo segnale era scomparso dai radar. L'aereo è precipitato nei pressi di Argunovo, a qualche chilometro dalla capitale. Numerosi frammenti della livrea sono stati rinvenuti anche nelle vicinanze di Ramenskoje, a una quarantina di chilometri dall'aeroporto.
Il velivolo
Alcuni testimoni oculari del villagio di Argunovo, hanno riferito di aver visto l'aereo in fiamme precipitare dal cielo. Le ipotesi, al momento, sono diverse e vanno dal guasto tecnico alle cattive condizioni del meteo, fino all'errore umano. Il velivolo, del resto, non era nuovo al coinvolgimento in guasti di varia natura: almeno 5 quelli subiti finora (ossia dal primo volo, risalente al 2004), ripartiti fra il carrello di atterragio, il sistema di guida e altri aspetti tecnici. Fra le ipotesi formulate, però, anche la possibilità che, poco dopo il decollo, l'An-148 si sia scontrato con un altro velivolo, forse un elicottero. La capacità di volo dell'aeromobile era di circa 3.600 chilometri, con capacità massima di 80 passeggeri: al momento dello schianto ve ne erano 65, oltre a 6 membri dell'equipaggio.
Commissione d'inchiesta
Nono sono tuttora chiare le dinamiche dell'incidente: le poste, alle quali sarebbe appartenuto l'elicottero della presunta collisione, hanno negato che un proprio mezzo sia coinvolto nel disastro così come la presenza di loro mezzi nei cieli attorno a Mosca. Prosegue, nel frattempo, l'attività dei soccorsi sul luogo dello schianto: secondo l'agenzia Tass, i frammenti del velivolo e i resti dei corpi dei passeggeri sarebbero “disseminati per circa un chilometro” attorno al villaggio Stepanovskoe. In campo, al momento, oltre 150 soccorritori e 20 veicoli. Un centro di crisi è stato aperto presso l’aeroporto di Domodedovo, il secondo scalo della capitale per numero di passeggeri. La stessa agenzia, citando fonti ministeriali, ha diramato la notizia del ritrovamento di una scatola nera: il presidente Putin, intanto, ha manifestato solidarietà e vicinanza ai familiari delle vittime istituendo una commissione speciale d'inchiesta per far luce sulla tragedia.
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