È stata scoperta una truffa da decine di migliaia di euro ai danni dell’Inps-Enasarco e dell’Ater. Sono indagati un esponente della famiglia Costagliola, C.C., 40 anni, e una donna, B.S., di 35, che gestivano la vendita e in certi casi anche l’affitto degli appartamenti destinati all’emergenza abitativa dei quali loro stessi organizzavano le occupazioni. A questi due è stato notificato dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Ostia il divieto di dimora nel Comune di Roma, emesso dal Gip che ha provveduto a disporre anche il sequestro di 13 appartamenti.
Gli appartamenti
In alcuni appartamenti sono stati apposti i sigilli, altri, invece, sono tuttora abitati e lo saranno ancora per un mese, visto che questo è il tempo concesso ai 33 occupanti per liberarli. Questi sono indagati per invasione di edifici, ricettazione, furto aggravato, truffa e sostituzione di persona.
L’attività, che andava avanti da tempo, è stata scoperta dai Carabinieri nel febbraio 2019. Prima non c’erano stati molti controlli per verificare chi vivesse in quegli immobili dislocati nelle seguenti zone: in via Corrado Cagli e via Alberto Galli, ad Acilia, e in via Alfredo Ottaviani e via Vincenzo Petra, a Dragoncello.
La truffa dei Costagliola, detti anche “napoletani”, era così orchestrata: si procedeva all’occupazione immediata di appartamenti in attesa di assegnazione secondo la graduatoria, i quali poi venivano venduti ad un prezzo che andava da 10 mila a 25 mila euro ad altre persone, che successivamente per l’allaccio alle utenze della corrente elettrica stipulavano contratti sotto falso nome, senza mai pagare le bollette, oppure si collegavano con un cavo all’alimentazione pubblica.
I Carabinieri, nel procedere al sequestro degli appartamenti, hanno identificato gli inquilini: italiani e stranieri, in precarie condizioni economiche. Questi pensavano di avere ottenuto l’appartamento pagandolo in contanti nonostante non ne avessero diritto alcuno. Alcuni degli acquirenti godono del reddito di cittadinanza, come i due dell’agenzia clandestina, ai quali il beneficio è stato immediatamente sospeso.