Era un allenatore di calcio, quello che per i suoi allievi dovrebbe rappresentare forza, esempio e sicurezza. Ma è stato condannato per prostituzione minorile e atti sessuali con minorenni, colto in fragranza di reato mentre stava ‘consumando’ con un ragazzo. Il blitz della procura, avvenuto ieri, è stato frutto di una complessa indagine che va avanti da febbraio e che ha permesso di ricostruire come quell’allenatore di calcio fosse in realtà un procacciatore di giovani prede. L’indagine è partita dopo una segnalazione effettuata sette mesi fa, quando l’uomo era stato denunciato per tentativo di approccio sessuale in uno spogliatoio della polisportiva che dirige. Le ricerche, condotte da un team di esperti, hanno seguito gli spostamenti fisici e virtuali dell’allenatore, ed è da questa attività tecnica che sono emersi i dettagli sul comportamento del mister, interessato in particolare a ragazzi tra i tredici e i quindici anni.
L’indagato, secondo la procura, approfittava del proprio ruolo instaurando rapporti premurosi e confidenziali con le giovani vittime, in modo da abbassare le loro difese giorno dopo giorno, fino ad abusare di loro. Per questo l’indagine è stata assai complessa: la chiara volontà di tutelare i minori il più velocemente possibile ha reso l’operato delle forze dell’ordine una vera “corsa contro il tempo”. L’allenatore, in passato, aveva commesso reati della stessa tipologia.