Oggi, 8 febbraio, in occasione della Memoria liturgica di Santa Bakhita, la suora sudanese che da bambina fece la drammatica esperienza di essere fatta schiava, la Chiesa celebra la Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone. Una giornata istituita nel 2015 da Papa Francesco, che ne affidò la promozione a Talitha Kum, la rete internazionale anti-tratta della Vita Consacrata. Un network che conta più di 6mila collaboratori in tutto il mondo. Giovani della rete globale contro la tratta provenienti da tutti i continenti sono giunti a Roma per questa Giornata internazionale e in occasione della settimana di mobilitazione e preghiera a Roma e nel mondo che si conclude oggi.
L’intervista
Dal settembre 2022, alla guida di Talitha Kum, la rete internazionale delle religiose contro la tratta di persone, c’è suor Abby Avelino, delle suore domenicane di Maryknoll, una congregazione la cui missione è quella di “essere missionarie per i poveri e per le persone marginalizzate”, come ci spiega. Filippina, cresciuta negli Stati Uniti, laureata in ingegneria meccanica e di sistema, da suora si è dedicata alle vittime della tratta di esseri umani.
Suor Abby dove ha conosciuto la tratta di persone?
“Sono stata in missione in Giappone per molti anni, una meta per i migranti e i rifugiati di tutto il mondo. Il mio lavoro consisteva nell’accompagnare le donne e nel gestire una scuole. Nel 2016 abbiamo stabilito la rete di Talitha Kum in Giappone. Il nostro obiettivo era di proteggere le donne e i rifugiati provenienti dalle Filippine, dall’Asia e dall’Africa. In questo paese la maggior parte delle persone migranti vengono sfruttate per lo sfruttamento sessuale e lavorativo. Questa è la realtà in Giappone; molti di loro sono migranti, ma anche giovani donne giapponesi vengono sfruttate per lo sfruttamento sessuale e online. Inoltre mi sono occupata dei bambini giapponesi-filippini, che chiamiamo JFC (Japanese Filipino Children, ndr), perché circa 20-30 anni fa molte donne di paesi asiatici venivano in Giappone con la promessa di un lavoro migliore, ma in realtà venivano portate dai trafficanti per fare altro. Quando rimanevano incinte, venivano lasciate e spesso ai figli non veniva riconosciuta la cittadinanza giapponese”.
Oggi esiste ancora la schiavitù?
“Si, il traffico di persone e lo sfruttamento avvengono ovunque. La situazione globale mostra un aumento degli sfruttamenti, in particolare verso donne e bambini. I trafficanti diventano sempre più sofisticati, soprattutto nei paesi africani e asiatici. Attualmente, ci sono circa 50 milioni di persone che vivono in condizioni di schiavitù moderna, di cui 12 milioni sono bambini. Questo dato è allarmante. Nella mia esperienza, lo sfruttamento sessuale dei bambini è in aumento; i trafficanti usano internet per vendere i corpi dei bambini online. Questa situazione è grave e avviene in tutti i paesi, specialmente in contesti di crisi, come la guerra in Ucraina e i conflitti in molte nazioni africane. Il traffico di persone sta aumentando e la situazione è allarmante a livello globale”.
I Paesi sviluppati mostrano chiusura verso i migranti, ma al tempo stesso sono i paesi in cui vengono sfruttate le vittime della tratta. Come valuta questa apparente contraddizione?
“I paesi sviluppati sono visti come mete, perché le persone cercano una vita migliore, e i trafficanti sfruttano questa vulnerabilità con false promesse. È una situazione complessa; i confini sono bloccati per molti, rendendo difficile la migrazione legale. Le persone hanno diritto a migrare, ma non possono farlo legalmente a causa delle leggi restrittive. La migrazione è una sfida. A volte vengono utilizzati sistemi, come il caporalato, per sfruttare le persone, promettendo un lavoro migliore, ma in realtà le persone vengono rese schiave”.
Cosa fa Talitha Kum nel mondo?
“Talitha Kum è una rete di fraternità. Siamo presenti in 107 paesi, con circa 60 reti locali, e i nostri membri sono circa 6mila in tutto il mondo. Ci mobilitiamo per la prevenzione e la protezione, ma anche a livello legale. Il nostro lavoro principale è la prevenzione contro il traffico di esseri umani. Andiamo nelle scuole, nei villaggi e nelle comunità per educare le persone. L’educazione è fondamentale nel nostro lavoro e molte sorelle sono coinvolte in questo. Ci occupiamo anche di protezione e sostegno per le vittime. Questo è il nostro obiettivo principale. Ho incontrato molte vittime, alcune preferiscono non andare in strutture governative, ma quando scoprono Talitha Kum, allora si sentono sicure e protette. Questo è ciò che stiamo cercando di fare; siamo una grande organizzazione, una rete estesa”.
Qual è l’importanza di Santa Bakhita?
“Fin dall’inizio del suo pontificato Papa Francesco ha difeso la dignità dell’essere umano per poi introdurre questa giornata nel 2015. Il nostro scopo è coinvolgere tutti i leader della Chiesa, tutti i leader del governo, tutte le persone sul tema del traffico di esseri umani. Come persone di fede dobbiamo compiere atti di speranza per gli altri. Tutti possono fare la loro parte per partecipare alla nostra campagna che mira a ridurre il numero delle vittime e delle persone trafficate e a proteggere i più vulnerabili. Non vogliamo più vittime della tratta di esseri umani”.