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Servizi di ascolto e lotta alla povertà educativa: più Stato nelle periferie

Cinquanta milioni per le tante Caivano d'Italia. Gli aiuti ai minori e le famiglie che vivono in zone disagiate

L’impegno dello Stato nelle periferie per contrastare il disagio giovanile e dare un futuro alle nuove generazioni. A illustrare il piano è la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato di indirizzo strategico del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, insediato alla Presidenza del Consiglio. “Questa storia – afferma Bellucci- comincia con i fatti drammatici di Caivano. Lo stesso presidente del Consiglio ha sottolineato come in Italia esistono delle zone franche e dove la Stato ha fatto un passo indietro, l’illegalità, il disagio, la devianza sono dilagate. Abbiamo le Caivano d’Italia, luoghi, territori in cui le persone più fragili hanno pagato il prezzo più alto. In quel momento il governo ha voluto fare un passo avanti proponendo la propria presenza, la propria vicinanza, lanciando quello che il nostro presidente del Consiglio ha chiamato un modello per affrontare quei disagi”. L’iniziativa del comitato di indirizzo strategico del fondo della povertà educativa minorile, aggiunge Bellucci, è “un altro strumento che mettiamo in campo per poter garantire la presenza dello Stato e di tutti coloro che si sentono responsabili e vogliono partecipare alla protezione dei più piccoli e delle famiglie più povere“.
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Foto di Reneé Thompson su Unsplash

Operatori qualificati

Cinquanta milioni di euro per le tante Caivano, sparse per l’Italia. Quartieri spesso dimenticati dalle istituzioni dove la criminalità ha preso il posto dello Stato. E proprio per garantire di nuovo la presenza dello Stato parte “Organizziamo la speranza” rivolto a bambini, a giovani e alle loro famiglie che vivono in 15 periferie delle 11 Regioni a più alta vulnerabilità sociale. Un progetto che diventerà operativo nei primi mesi del 2025. Saranno realizzati centri per bambini tra i 3 ed i 14 anni e le loro famiglie e comunità giovanili per ragazzi tra i 15 ed 21 anni. Verrà fornito un supporto alla genitorialità. Saranno utilizzate unità di strada con operatori qualificati. Verranno promossi servizi di ascolto psico-pedagogici per preadolescenti e adolescenti. Ma saranno anche realizzate iniziative di rigenerazione urbana. Le prime undici Regioni sono Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana. Lazio, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
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Foto di Element5 Digital su Unsplash

Aiuti alle periferie

L’iniziativa è promossa dal Comitato di indirizzo strategico del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, alimentato dall’Associazione delle fondazioni di origine bancaria (Acri). Attraverso il credito d’imposta riconosciuto dal governo in legge di bilancio, che destinerà 50 milioni in tre anni. Un piano che si aggiunge al bando DesTeenNazione – Comunità Adolescenti, lanciato nelle scorse settimane, con lo stanziamento di 250 milioni per la realizzazione di 60 centri di aggregazione giovanili in tutta Italia. “Siamo impegnati a lavorare per trovare ogni risorsa utile da destinare alle aree periferiche affinché diventino luoghi di speranza e di cambiamento” ha spiegato la viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci, incaricata dal sottosegretario Alfredo Mantovano a presiedere il Comitato insediato alla presidenza del Consiglio. Il piano operativo vede la sinergia tra enti locali, terzo settore e le parrocchie. Ci sarà una cabina di regia, mentre il soggetto attuatore sarà la fondazione sociale “Con i bambini”. Le iniziative dovranno essere promosse da partenariati composti da organizzazioni del Terzo settore insieme con gli Ambiti territoriali sociali. E in alleanza con le autonomie scolastiche.
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Don Aldo Buonaiuto e don Maurizio Patriciello

Piano

Prosegue Bellucci: “Sono stata incaricata dal sottosegretario Alfredo Mantovano di presiedere il comitato ed abbiamo attivare un’azione di sistema. Abbiamo chiamato tutte le persone che potevano dare un contributo. Acri, Forum del Terzo settore, impresa sociale Con i Bambini, unitamente all’Anci e alla rappresentanza delle regioni. Per creare un presidio di legalità e di amore. Per questo abbiamo sentito il bisogno di condividere” il progetto coi tre sacerdoti attivi in prima linea nelle periferie di Roma, Milano e Caivano, don Antonio Coluccia, don Claudio Burgio e padre Maurizio Patriciello”. Le iniziative si attueranno in 11 regioni  che “hanno indici particolarmente alti povertà e criminalità” ed in particolare nelle periferie delle città. Le iniziative, ha puntualizzato Bellucci, saranno triennali e vedranno uno stanziamento per ciascuna di 3milioni e 339 mila euro; fondi destinati per servizi a bambini dai 3 anni fino a ragazzi di 21 anni. “Ci saranno comunità giovanili, case che possano accogliere bambini per il diritto al gioco, unità di strada con operatori qualificati, servizi di supporto psicologico e di accompagnamento pedagogico- educativo”.
Foto di Mircea Iancu da Pixabay

Adulti più credibili

Il disagio giovanile è al centro anche della sollecitudine sociale del Magistero pontificio.
“C’è un’aggressività che scoppia, penso al bullismo a scuola, è un problema sociale. Quest’aggressività nostra va educata, con la parola, con il dialogo”. avverte Jorge Mario Bergoglio. Un situazione di diffusa difficoltà che provoca anche un’impennata dei suicidi. Papa Francesco esorta le famiglie a tornare a parlare coi ragazzi. “Serve vicinanza con i figli: quando si confessano coppie giovani o parlo con loro chiedo sempre: ‘tu giochi con i tuoi figli?‘ A volte sento risposte dolorose: ‘Padre, quando esco dormono e quando torno pure’. Questa è la società crudele che allontana genitori dai figli. Anche quando i figli fanno qualche scivolata, anche da grandi, bisogna essere loro vicini, bisogna parlare ai figli- sottolinea il Pontefice-. I genitori che non sono vicini non operano bene, devono essere quasi complici dei figli, quella complicità che permette di crescere insieme padri e figli”. Il piano è appunto stato definito anche in collaborazione con don Patriciello, don Burgio e don Coluccia, tre preti di frontiera che si occupano delle periferie di Caivano, Milano e Roma. “La nostra speranza è che questi ragazzi possano trovare adulti più credibili ed istituzioni più favorevoli” ha detto don Claudio Burgio. “Le tante operazioni di polizia vanno benissimo, ma questi progetti sono molto importanti perché si risparmia di più e si ottiene di più” ha aggiunto don Coluccia. Infine per padre Maurizio Patriciello: “Se siamo qui, se 50 milioni sono stati stanziati, se altre periferie godranno di quello che è successo a Caivano ne sono contento”.

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