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Mons. Dal Cin: “Il Giubileo: un energico appello a trovare il coraggio di cambiare”

L'intervista esclusiva di Interris.it a monsignor Fabio Dal Cin, Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato per il Santuario della Santa Casa di Loreto sul significato del Giubileo

Il Giubileo che stiamo vivendo, per ogni fedele, ha un significato speciale e, l’essere “Pellegrini di speranza”, rappresenta un’occasione per contemplare la bellezza del Creato in ogni luogo.

Il simbolo di Loreto

In questo tempo di fede profonda, la città di Loreto, attraverso la Santuario della Santa Casa, ovvero uno dei principali luoghi di venerazione di Maria e tra i più importanti e visitati santuari mariani della Chiesa cattolica, rappresenta l’essenza più profonda della fede a cui, l’Anno giubilare, ci chiama. Interris.it, in merito al significato del Giubileo e alle iniziative organizzate a Loreto, ha intervistato monsignor Fabio Dal Cin, Arcivescovo Prelato di Loreto e Delegato per il Santuario della Santa Casa di Loreto.

credito: CARLO LANNUTTI

L’intervista

Eccellenza, “Pellegrini di speranza” è l’immagine chiave che ci ha consegnato Papa Francesco per questo Giubileo 2025. Cosa significa oggi essere “Pellegrini di Speranza”?

“Per rispondere guardo alla Casa della Santa Famiglia di Nazaret che si conserva a Loreto. Il Vangelo ci racconta del pellegrinaggio che Maria e Giuseppe fanno insieme a Gesù, diretti a Gerusalemme. Come per i suoi genitori, anche per ognuno di noi la vita è un viaggio con Gesù camminando verso una meta: la Casa del Padre. Certo, in qualsiasi istante corriamo il rischio di ‘smarrire’ Gesù o per distrazione, o perché diamo per scontato che lui ci sia. Vivere senza Gesù diventa allora un peso, si vive nell’angoscia, nello smarrimento e nell’inquietudine. Maria e Giuseppe offrono un esempio su come ritrovare Gesù. Anzitutto, quando si accorgono che Gesù non è più con loro, non si accusano a vicenda, non scaricano la colpa l’uno sull’altra o viceversa, ma lo cercano insieme. Il Giubileo offre la grazia di vivere una ricerca speciale del Signore, con tutti coloro che, mossi da cuore sincero, desiderano sperimentare il dono del pellegrinaggio.  Solo così si potrà superare il rischio di ridurre il Giubileo a dei gesti puramente esteriori, a delle formule di preghiera ripetute senz’anima o nel peggiore dei casi ad una sorta di gita turistica.  Il Giubileo è un energico appello a convertirci, cioè, a trovare il coraggio di cambiare in meglio partendo dal nostro cuore per arrivare alla concretezza della vita”.

Chiesa
Foto di Aaron Burden su Unsplash

Quali sono le principali iniziative organizzate a Loreto in occasione del Giubileo che stiamo vivendo?

“La Basilica della Santa Casa è chiesa giubilare e con il rito di apertura che abbiamo celebrato a Loreto il 29 dicembre scorso si è dato all’Anno Santo una dimensione più familiare. Ci siamo infatti ritrovati come famiglia diocesana di Loreto e con quanti sono spiritualmente legati alla Santa Casa per iniziare il nostro cammino giubilare, in speciale unità con le Chiese sparse nel mondo intero. Loreto è chiamata alla consapevolezza della sua missione: accogliere adeguatamente i numerosi pellegrini che andando o tornando da Roma si fermeranno a visitare la Santa Casa di Maria, Casa della famiglia di Nazareth, per pregare al suo interno. Pertanto, qualsiasi evento giubilare avrà senso e valore se sarà un’opportunità di revisione di vita personale e sociale alla luce del Vangelo. Con questo spirito, vengono proposte diverse iniziative pastorali e spirituali. Si può visualizzare ogni proposta sul sito del santuario: celebrazioni, momenti di riflessione, incontri culturali, ecc.  Raccomando vivamente la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione, di partecipare ai Martedì Del Santuario per lasciarci provocare dalla Parola di Dio, alle Messe giubilari, alle iniziative per Giovani e adulti”.

Loreto (@ pixel1 da Pixabay)

Testimoniare è necessario. In che modo si può diventare testimoni di Speranza credibili? Come è possibile, secondo lei, promuovere questa pratica nelle comunità parrocchiali?

“Mi sembra importate tener presente tre cose per essere uomini e donne di speranza.  Anzitutto, mettere in ordine le cose della nostra esistenza, ponendo al primo posto Colui che deve stare al centro: Gesù salvatore! È Lui la nostra unica e grande speranza che non delude e nemmeno illude. Perciò bisogna mettere ordine nelle cose decisive della vita, del lavoro e della famiglia, partendo dalla cura della propria anima, dal vivere la carità e dal provare compassione! In secondo luogo, testimoniare la Speranza. Le difficoltà che incontriamo soprattutto nella vita familiare, lavorativa e sociale sono un’occasione propizia per annunciare pubblicamente Cristo, evitando contrapposizioni o mimetizzazioni. Talvolta abbiamo paura che ‘rendere ragione’ della nostra fede e delle nostre convinzioni porti alla nostra emarginazione e all’implacabile giudizio altrui. Talvolta invece facciamo il contrario, magari per autodifesa, sbandieriamo il nostro orgoglio, la nostra differenza, spacciandola subito per la speranza cristiana. Terza cosa: promuovere la Speranza con uno stile affabile, fatto di dolcezza, di rispetto verso Dio e verso il prossimo e di relazioni trasparenti. Non si testimonia la speranza, per esempio, quando si altera la comunicazione: inventando notizie false, imbrogliando i lettori ignari, con lo scopo di vendere una manciata di copie in più o per l’aumento dei like, avvelenando le relazioni tra le persone. Non si vive la Speranza quando le relazioni e la scelta delle persone per posti di responsabilità nella vita sociale e civile seguono talvolta criteri troppo amicali da non valorizzare il merito e la competenza. L’anno del Giubileo sia dedicato veramente a valori ed atteggiamenti come: l’onestà, la laboriosità, la generosità nella vita personale e sociale”.

Papa
Foto © Samantha Zucchi/Insidefoto/Image

Il Santo Padre si è augurato più volte che, quest’Anno giubilare possa essere celebrato anche come occasione per “contemplare la bellezza del Creato”. Quale bellezza offre il santuario?

“Il Santuario della Santa Casa offre al visitatore un’immersione nella bellezza del Creato trasfigurato dalla fede attraverso l’espressione dell’arte. Infatti, è luogo sacro universalmente noto che da secoli offre alla contemplazione e alla meditazione di visitatori e pellegrini uno straordinario patrimonio storico-artistico. In particolare, Basilica e Cappella dei Santi Pellegrini conservano straordinari cicli pittorici e scultorei di varie epoche dedicati alla Vergine Maria: teologia mariana e bellezza convivono diffusamente a Loreto, la visione di sequenze iconografiche che costituiscono un autentico trattato di devozione e di teologia mariana. Si pensi al rivestimento marmoreo della Santa Casa. Attratto dal suo imponente splendore, lo sguardo del pellegrino è chiamato a percorrere un vero e proprio cammino di bellezza, che va dalla nascita della Vergine alla presentazione di Maria Bambina al tempio, dall’ annunciazione allo sposalizio con Giuseppe e poi alla fuga in Egitto e così via. Ripercorrendo i misteri principali della vita della Vergine, ci si immerge nella bellezza che rianima il cuore e lo dispone ad accogliere la Grande Speranza”.

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