Cristiani di Giordania uniti per dare un aiuto concreto dinanzi alle tante emergenze umanitarie che affliggono il Medio Oriente. Il terrorismo internazionale, i conflitti interni le e fughe di massa di migliaia di famiglie, sollecitano risposte condivise da parte di cristiani appartenenti a diverse denominazioni. Connotato da questo respiro ecumenico è il progetto Peer (Preparing to Excel in Emergency Response), presentato nei giorni scorsi nel centro-conferenze di un hotel di Amman, capitale e città più popolosa della Giordania.
Il progetto, realizzato con il sostegno di Caritas Jordan e di Catholic Relief Services (Crs), si propone di aumentare le interazione tra i vari gruppi cristiani che in Giordania sono impegnati nei diversi programmi per l’affronto delle emergenze umanitarie e per rendere più rapidi gli interventi da realizzare. Tra i dieci gruppi di lavoro coinvolti, figurano anche comunità della gioventù cristiana greco-ortodossa e Ong come la Orthodox Progress Association.
Nel suo intervento introduttivo, il dottor Wael Suleiman, Direttore generale di Caritas Jordan, ha sottolineato che il progetto di coordinamento sosterrà la collaborazione di realtà diverse che operano principalmente a favore dei rifugiati e delle persone che vivono in stato di necessità come poveri e senza tetto. All’incontro ha preso parte anche Jocelyn Braddock, Direttrice dei programmi di assistenza sostenuti da Crs Libano; la donna, nel suo intervento, ha sottolineato l’utilità e l’urgenza di coinvolgere realtà e istituzioni locali nella realizzazione dei progetti messi in campo per affrontare le emergenze umanitarie che affliggono l’area mediorientale.