La Sicilia sta affrontando una delle piรน gravi crisi idriche della sua storia recente. La scarsitร di precipitazioni, insieme a problemi strutturali e allโimpatto del cambiamento climatico, ha messo a dura prova le riserve idriche della regione, in particolare nelle province centrali e occidentali. Con la siccitร che persiste da anni, molte aree sono costrette a razionare lโacqua attraverso turnazioni, e lโagricoltura sta subendo pesanti perdite. In questa intervista a Interris.it, Salvo Cocina, capo della Protezione Civile regionale, discute le cause della crisi, le misure adottate per affrontarla, e il ruolo che i cittadini e le autoritร locali possono svolgere in questa difficile battaglia.
Lโintervista al capo della protezione civile regionale, Salvo Cocina:
Quali sono attualmente le aree della Sicilia che stanno soffrendo maggiormente per la crisi idrica?
โLe aree maggiormente colpite dalla crisi idrica in Sicilia sono quelle della parte centrale, in particolare le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento. In misura minore, anche le province di Palermo e Trapani e la zona tirrenica di Messina sono interessate. La crisi รจ meno grave nella Sicilia orientale, quindi a Ragusa, Siracusa, Catania e nella Messina ionica. Questo รจ dovuto principalmente al fatto che lโabbassamento delle falde e dei pozzi รจ meno marcato in queste areeโ.
Quali sono le cause della crisi idrica?
โLe cause principali sono ambientali. Non piove in modo adeguato da circa quattro anni. Negli ultimi tre anni, abbiamo visto una riduzione delle precipitazioni, ma รจ stata particolarmente drammatica nella stagione 2023-2024. Le piccole piogge che ci sono state non sono state sufficienti a riempire gli invasi. La Sicilia centrale e occidentale si approvvigiona principalmente attraverso gli invasi, che sono rimasti a livelli minimi. Alcuni sono addirittura esauriti. Al contrario, la Sicilia orientale non dipende dagli invasi ma dai pozzi, quindi non ha risentito in modo grave del fenomenoโ.

Cโรจ anche una componente umana?
โSรฌ perchรฉ ci sono dei problemi strutturali, come perdite nelle reti di distribuzione, che in media ammontano al 50%. Infatti, in alcuni comuni della provincia di Enna, dove le reti sono state rinnovate, queste perdite sono state drasticamente ridotte e il problema รจ meno forteโ.
Cosa sono le turnazioni?
โIn alcune zone lโacqua arriva nei comuni solo in determinati giorni: per esempio, una volta ogni tre giorni, una volta ogni sette giorni o una volta ogni dieci giorni. Questi sono i punti critici della situazione. In alcuni comuni della Sicilia orientale non cโรจ crisi, non ci sono turnazioni e non ci sono problemi di riduzione della pressione. Inoltre, le strutture alberghiere, ricettive e sanitarie spesso dispongono di serbatoi di riserva, quindi questo fenomeno non ha un impatto diretto sugli utenti finaliโ.
I cambiamenti climatici hanno un ruolo in questa crisi?
โAssolutamente sรฌ. Le temperature molto elevate aumentano sia i consumi sia lโevaporazione dai bacini. Questo ha effetti negativi non solo sulla siccitร ma anche sullโagricoltura. Per garantire lโacqua potabile nelle province colpite, abbiamo dovuto ridurre la disponibilitร di acqua per lโagricoltura, causando danni significativi alle coltivazioniโ.

Qual รจ il ruolo della Protezione Civile in questo contesto di crisi?
โLa Protezione Civile non puรฒ risolvere problemi infrastrutturali che si sono accumulati in 30 anni, ma puรฒ intervenire in due modi per aiutare nellโimmediato la popolazione: fornendo servizi di autobotti per i comuni e realizzando nuovi pozzi e acquedotti, riutilizzando pozzi esistenti. Questi interventi mirano a portare piรน acqua alle reti nel breve termine, ovvero entro 3-6 mesi. Abbiamo giร in corso di realizzazione oltre il 50% degli interventi di un primo piano approvato a giugno, finanziato con 20 milioni dalla Protezione Civile nazionale, dichiarato stato di emergenza a maggio. Inoltre, la Regione ha aggiunto altri 28 milioni di euroโ.
State anche considerando lโuso di dissalatori?
โSรฌ, stiamo riattivando i dissalatori a Gela e Porto Empedocle. Negli anni โ90 e 2000, questi impianti furono dismessi perchรฉ lโacqua dei dissalatori costava molto rispetto a quella degli che si riusciva a raccogliere con gli invasi. Oggi piove molto meno e gli invasi in molte zone non sono piรน sufficienti. In questo momento, dunque, i dissalatori rappresentano una fonte indipendente dalla pioggia. Sebbene i costi siano elevati, ci aiuterebbero a garantire lโapprovvigionamento idricoโ.
Avete altri progetti sul tavolo?
โSรฌ, stiamo lavorando per aumentare la capacitร di invaso delle dighe. Questo ci permetterร di accumulare piรน acqua durante le piogge per coprire i lunghi periodi di siccitร . Purtroppo, questi sono interventi a lungo termine che richiedono anni per la loro realizzazione a causa delle procedure ambientali e delle approvazioni complesseโ.

Pensa che la situazione possa migliorare con il tempo?
โร una battaglia lunga, ma puรฒ essere vinta se tutti facciamo la nostra parte. La crisi รจ anche dovuta al fatto che chi doveva fare le opere non le ha completate in tempo. Abbiamo invitato i sindaci a prendere misure straordinarie, a monitorare il territorio e a intervenire rapidamente. Dobbiamo affrontare la crisi con la stessa determinazione con cui abbiamo affrontato lโemergenza Covid-19, unendo le forze per superare questo momento criticoโ.
Come vede il ruolo della cittadinanza in questa situazione?
โCruciale. ร essenziale che i cittadini siano responsabili nellโuso delle risorse idriche. Lโacqua non dovrebbe essere sprecata per pulire cortili o innaffiare prati quando รจ scarsa. Abbiamo bisogno dello sforzo congiunto di tutti, dai cittadini ai volontari, per affrontare questa emergenza. In questo modo, riusciremo a mitigare gli effetti negativi e superare lโestateโ.
La strategia della Regione prevede una cabina di regia per affrontare la crisi?
โSรฌ, il Presidente della Regione ha istituito una cabina di regia con tutte le competenze regionali per governare il fenomeno in modo unitario e coordinato. Lโobiettivo รจ approvare progetti che possano avere effetti immediati o comunque entro ottobre, per prolungare la disponibilitร di acqua fino a gennaio, sperando nelle piogge invernali. Stiamo lavorando su interventi a breve termine, come lโassistenza con autobotti e riparazioni immediate, e su progetti a medio termine, come i dissalatori. ร una sfida impegnativa, ma con la collaborazione di tutti possiamo superarlaโ.