Alex Britti, chitarrista, autore, cantautore, bluesman, produttore, scrittore, papà single, chef (partecipante della prima edizione di Celebrity MasterChef Italia): “una vita di avventure a rincorrere la meta”, come ascoltiamo nella canzone “Zingaro felice”. Un’artista che dal primo grande successo, nel 1998, con “Solo una volta (o tutta la vita)”, ha fatto e continua a fare emozionare intere generazioni.
Nel 1999 la sua “Oggi sono io” vince tra le Nuove Proposte del Festival di Sanremo ed incanta, a tal punto, che Mina (Anna Mazzini all’anagrafe) ne fa una sua versione.
Tra le collaborazioni eccellenti: da quella con Geoff Westley, col quale arrangia “Solo con te”, a quella con Edoardo Bennato, col quale scrive e interpreta “Notte d’estate”; con Mel Gaynor registra “Bene così”.
Nel 2011 con la Rizzoli, pubblica un libro/dvd “Nelle mie corde”, nel quale Alex racconta le sue passioni musicali e svela qualche trucco chitarristico.
Dieci anni dopo, nel 2021 Sperling & Kupfer pubblica l’autobiografia di Alex Britti intitolata “Strade“, una vita con la chitarra in spalla; il libro racconta il peregrinare incessante che da sempre anima il grande cantautore romano.
Negli anni, i successi delle sue canzoni si susseguono assiduamente e Alex regala, al pubblico di ogni età – anche esibendosi nelle principali arene, piazze e festival estivi, nonché nel recentissimo evento a Reggio Calabria “L’anno che verrà 2025” (per il Capodanno di Rai 1, per salutare il 2024) – i brani del suo repertorio, intrisi di immagini che fanno emozionare, sempre scanditi dal ritmo della sua inconfondibile chitarra.
Ma l’impegno di Alex, tra incisioni e tournée, è anche al sociale: ha destinato, infatti, tutti i suoi diritti e della It.Pop del singolo “Perché?” (che nasce anche per dare un aiuto concreto alle donne vittime di violenza al fine di sensibilizzare alla denuncia) a WeWorld, una Ong mondiale che lavora da oltre 15 anni per difendere i diritti di donne e bambini in Italia e nel mondo.
L’intervista
Alex, la scrittura è una parte importante della tua attività di cantautore, che ti permette di lanciare spesso riflessioni importanti su tematiche sociali, quali ad esempio, la violenza sulle donne, il rimanere sé stessi, come, rispettivamente, nelle canzoni: “Perché?” e “Una parola differente”. Hai mai pensato di scrivere anche libri?
“In realtà ne ho scritto uno soltanto, biografico, quindi senza particolare creatività ma racconto cosa ho vissuto finora. Le canzoni sono una modalità più concentrata, poesie figurate che racchiudono immagini ed emozioni in poche righe”.
In un mondo in cui i social media hanno sostituito, soprattutto nei giovani, il tempo dedicato ad una buona lettura, te quale valore attribuisci ai libri?
“Credo che il valore dei libri rimanga sempre lo stesso. I social hanno sostituito più che altro le riviste, i fumetti, insomma più le cose da intrattenimento. Un libro, per chi ne conosce il valore, rimane sempre importante e insostituibile”.
L’insegnamento più grande che hai ricevuto dai libri?
“Sicuramente la possibilità di poter personalizzare l’immaginazione. Quando un autore descrive qualcosa, anche se lo fa in modo molto dettagliato, c’è un sempre un margine di interpretazione che fa sì che ogni lettore veda un colore o una forma un po’ diversa dall’altro, pur leggendo la stessa cosa. Ciò, del resto, è quello che avviene anche con le immagini descritte nelle canzoni”.
Nelle tue canzoni, dove le parole contano al pari della musica, c’ è un libro in particolare dal quale hai trovato ispirazione per i tuoi testi?
“Non mi sembra, di solito per le mie canzoni attingo più dal ‘vissuto’ che dal ‘letto'”.
Quali libri leggevi a tuo figlio Edoardo durante l’infanzia per migliorare il suo sviluppo cognitivo ed emotivo, l’empatia e il lessico?
“Tranne qualche storiella per bambini non ho letto molto a mio figlio ma ho sempre preferito inventare personalmente storie e racconti, a volte anche facendo finta di leggerli. Sempre lo stesso libro in mano, ma ogni sera una storia diversa. Era molto divertente per tutti e due”.
Le tue canzoni sono intrise di amore, nel senso più alto del termine come passione. Quanto è importante vivere quello che facciamo con passione?
“La passione è in cima alla lista delle priorità in ogni campo, non solo nella musica. Qualsiasi cosa uno faccia, leggere, seguire uno sport, appassionarsi di moda, la passione è sempre la linfa vitale, la benzina, insomma è l’energia che ci fa dare il meglio nelle cose”.