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Vaticano, Scholas Occurrentes verso un’Istruzione vicina alle diverse religioni

Scholas Occurrentes è una rete internazionale di scuole, non solo confessionali o cattoliche, che mette in contatto migliaia di studenti in tutto il mondo, proponendo un programma educativo basato su tecnologia, arte, sport. Il direttore delle Scholas, José María del Corral in una intervista ha spiegato: “Abbiamo cercato di unire insieme ragazzi e adolescenti appartenenti alle diverse religioni, ebrei, cattolici, musulmani” e “abbiamo realizzato l’esperienza della scuola vicina, che è la base della nostra proposta. Abbiamo iniziato con 70 ragazzi e dopo un solo anno avevamo mille studenti, dopo quattro anni 7 mila studenti della scuola secondaria. E lì abbiamo cominciato a vederci come una esperienza reale, con diversi punti di vista, con diversi credo, con diversi progetti, e abbiamo cercato di costruire una soluzione a seconda delle difficoltà e di chi le aveva, come quella dell’alcool, della droga, dell’insicurezza, dello scoraggiamento e della paura”. “Crediamo – ha aggiunto – , e di questo ne siamo convinti vedendo proprio questi risultati, che così come a giocare a calcio si impara giocando a calcio, a convivere si impara convivendo”.

Infatti uno dei punti più importanti delle Scholas è proprio quello della condivisione di esperienze tra scuole non statali e scuole pubbliche e anche tra le diverse religioni. Il direttore Corral ha poi sottolineato che ” l’educazione non deve essere un’educazione che chiude la porta, un’educazione che imprigiona, una educazione chiusa in se stessa: l’educazione è giustamente un’aula aperta, è un’aula che lavora nella strada, è un’aula di internet, dove i ragazzi realmente stanno. E’ uscire alla loro ricerca e far sì che tornino in un luogo per loro lontano”.

“Quello che cerchiamo con questo Congresso è unire tutti: i lavoratori, i responsabili, il mondo accademico, il mondo universitario, i politici, i governanti, le famiglie” perchè non “si possa delegare una funzione importante com’è quella dell’educazione nelle mani di pochi. L’educazione, invece, deve stare nelle mani di tutti!” L’incontro si chiuderà giovedì prossimo 5 febbraio in Vaticano con la partecipazione del Papa e il collegamento in videoconferenza con studenti e insegnanti in vari continenti.

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