Non ci sarà alcuna mediazione diretta e ufficiale della S. Sede per “disinnescare” la crisi coreana, come qualche mezzo di informazione aveva ipotizzato, prontamente smentito dal direttore della sala stampa Greg Burke ma quel che è certo è che il simposio internazionale che si terrà venerdì 10 e sabato 11 in Vaticano, presso l’Aula Nuova del Sinodo, sarà una grande occasione per riunire diplomatici e leader mondiali e discutere di disarmo. Il summit “Prospettive per un mondo libero dalle armi nucleari e per un disarmo integrale” è stato organizzato dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il prefetto cardinale Turkson osserva che “l’evento risponde alle priorità di Papa Francesco per la pace e per l’uso dei beni del creato per lo sviluppo e una giusta qualità di vita per tutti, individui e popoli, senza distinzione”. Monsignor Bruno Marie Duffé, segretario del Dicastero, aveva sottolineato alla Conferenza dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, svoltasi a Vienna dal 18 al 22 settembre 2017, l’importanza della “responsabilità morale degli Stati” e della sfida di una “strategia comune del dialogo” invocate dal Santo Padre.
Si tratta, spiega una nota del Dicastero, del primo incontro globale sul disarmo atomico dopo l’approvazione del “Trattato sul bando delle armi nucleari”, firmato da 122 Paesi della Comunità internazionale (tra cui la Santa Sede), a New York il 7 luglio 2017, dopo anni di intense e faticose negoziazioni, e aperto alla firma città statunitense il 20 settembre scorso. Il simposio vedrà la partecipazione congiunta di 11 Premi Nobel per la Pace, dei vertici di ONU e NATO, dei diplomatici di Stati tra cui Russia, Stati Uniti, Corea del Sud, Iran, nonché dei massimi esperti nel campo degli armamenti ed esponenti delle fondazioni, delle organizzazioni e della società civile da tempo impegnate attivamente sul tema. Saranno altresì presenti, oltre ai rappresentanti delle Conferenze episcopali e delle Chiese, a livello ecumenico e di altre fedi, anche delle delegazioni di docenti e studenti provenienti dalle Università di Stati Uniti, Russia e Unione Europea.
Particolarmente significativa la testimonianza di Masako Wada, Assistant Secretary General della Nihon Hidankyo, una delle ultime superstiti del bombardamento di Hiroshima, che interverrà in rappresentanza delle vittime delle armi atomiche così come di tutte le vittime degli altri esperimenti nucleari. La S. Sede sarà rappresentata dal Segretario di Stato, cardinale Parolin, e dai vertici del Dicastero. Il S. Padre riceverà i partecipanti in udienza presso la Sala Clementina venerdì alle 12.