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Papa Francesco è arrivato in Bangladesh

Papa Francesco è arrivato in Bangladesh. L'aero con a bordo il Pontefice, proveniente dal Myanmar, è atterrato all'aeroporto di Dacca, dove si svolge la seconda parte del Viaggio Apostolico in Asia. Per Bergoglio questo è il 21mo viaggio del suo pontificato, il terzo nelle terre dell'estremo oriente. 

La cerimonia di benvenuto

Al suo arrivo, il Santo Padre viene accolto dal Presidente della Repubblica, Abdul Hamid, assieme ad alcuni bambini vestiti con gli abiti tradizionali. I ragazzi omaggiano il Pontefice condei fiori, cantando e danzando. Presenti anche alcune autorità civili, dieci vescovi e venticinque fedeli. Dopo gli onori alle bandiere e l'esecuzione degli inni, Bergoglio si trasferisce in auto al National Memorial di Savar.

L'omaggio al “Padre della Nazione”

Prima tappa della sua visita in Bangladesh è il National Martyr's Memorial (Memoriale Nazionale dei Martiri di Savar) simboleggia il valore e il sacrificio delle persone che hanno donato la loro vita per il Paese nella guerra di liberazione del 1971. Il monumento, completato negli anni '80 su progetto dell'architetto Syed Moinul Hossain, è composto da sette piani triangolari isosceli, di dimensioni decrescenti in base all'altezza e convergenti tra loro. Il punto più alto della struttura misura 45 metri. Il Memoriale si compone anche di altre strutture, per un complesso che si estende su trentaquattro ettari, a loro volta circondati da dieci ettari di verde. Unico nel suo genere il percoso che percorrerà anche il Papa per raggiungere questo Memoriale: la strada si snoda su diversi livelli, incluso un lago artificale, quale simboli delle difficoltà vissute dalla lotta per l'indipendenza.

La macchina con a bordo il Papa si ferma a pochi passi dal Monumento; ad accogliere il Pontefice le autorità civili, che lo accompagnano fino alla base del monumento dove è presente la Guardia d'Onore. Bergoglio depone quindi una corona di fiori mentre le trombe suonano il “Silenzio” e la bandiera viene issata a mezz'asta. Dopo la cerimonia, Francesco firma il Libro d'Onore e, prima di fare rotta verso il Bangabandhu Memorial Museum, pianta un albero nel “Giardino della Pace“.

Il Bangabandhu Memorial Museum altro non è che l'abitazione, trasformata in polo museale, di Sheikh Mujibur Rahman, primo presidente del Bangladesh. Considerato il “Padre della Nazione“, in questo luogo lui e trentuno suoi familiari vennero uccisi il 15 agosto del 1975 mentre imperversava la guerra per l'indipendenza del Paese. Ad oggi, il Museo espone alcune rare fotografie della vita di Rahman insieme ad oggetti personali. In tutto l'edificio sono ancora visibili i segni del brutale omicidio: le pareti, le scale e buona parte delle mura, recano tutt'oggi i segni dei proiettili sparati per sterminare la famiglia Rahman. Al suo arrivo, Bergoglio viene accolto al polo museale da cinque discendenti di Sheikh Mujibur. Dopo aver deposto una corona di fiori, il Pontefice rimane sosta in preghiera silenziosa. Quindi, la firma del Libro d'Onore

 

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