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Paese che vai… Natale che trovi

Buona Natale direbbero gli italiani! Marry Christmas gli inglesi, Kung His Hsin Nien bing Chu Shen Tan i cinesi, Feliz Navidad nelle terre spagnole! Per tutta la terra in questi giorni ricorre l’augurio di buone feste, ma come si festeggia il 25 dicembre nel mondo?

In Italia, eccetto alcuni dettagli che distinguono le tradizioni locali, il Natale si festeggia riunendo le famiglie dalla cena del 24. Solitamente si distingue un menù a base di pesce per la vigilia e la carne per il giorno seguente, con un accompagnamento di dolci di ogni tipo, preferibilmente torrone, pandoro e panettone. Lasciando spazio alle usanze familiari, i regali vengono scartati la notte al ritorno dalla Messa di Natale o al risveglio, come capita spesso quando ci sono bambini in casa. Spesso capita che dopo l’abbondante pasto segua la classica tombola o una giocata a carte.

In America le case vengono decorate con agrifoglio, vischio e rami di alberi. Si usa addobbare la casa anche con stringhe di popcorn e caramelle. La cena di Natale tradizionale è a base di tacchino arrosto con verdure e salse di mirtilli, mentre per il dessert il dolce tipico è il Christmas pudding con salsa al brandy, e il “Mince pies”, ovvero una tortina di pasta frolla ripiena di frutta secca, che nella notte tra il 24 e il 25 viene lasciata sul caminetto in ringraziamento a Babbo Natale che riempie le calze di regali.

Considerata la vastità del continente americano, le usanze natalizie variano di zona in zona adattandosi al clima e alle tradizioni importate dai coloni. Alle Hawaii si usa ancora scambiarsi gli auguri sparando colpi di pistola e fuochi d’artificio in aria, come facevano i primi coloni del sud. In Alaska i bambini se ne vanno in giro di casa in casa (un po’ come ad Halloween) con delle lanterne trasportando la rappresentazione di una stella cometa, inseguiti dagli uomini di Erode che cercano di catturarla. Nel loro peregrinare si divertono a cantare i tipici canti natalizi e spesso vengono invitati a restare per la cena. Il California, in un clima completamente diverso, Babbo Natale arriva su una tavola da surf.

In Cina invece dopo aver addobbato l’albero delle luci con lanterne, fiori e collane di carta, molti cittadini si riuniscono con gli amici attorno al tavolo di casa o di un ristorante dove vengono serviti piatti tipici come il “Babao ya”, l’anatra dagli otto tesori, versione cinese del tradizionale tacchino di Natale dei Paesi anglofoni. Dopo la variegata cena, molti giovani trascorrono la notte del 25 ballando, le famiglie, probabilmente solo per curiosità, optano per la Chiesa dove possono ascoltare i canti natalizi. I più piccoli invece restano a casa ad aspettare Shengdan Laoren, il Babbo Natale dagli occhi a mandorla che vive a Beiji Cun, nella freddissima provincia dello Heilongjiang. Paese che vai usanza che trovi ripete un detto! La certezza è che il Natale ovunque si festeggi è una delle poche ricorrenze capace di riunire le famiglie intorno allo stesso tavolo.

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