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IL PONTEFICE IN ECUADOR: SARÀ BAGNO DI FOLLA ANCHE A GUAYAQUIL

Un oceano di folla attende Papa Francesco che oggi raggiunge Guayaquil, la città più popolosa del Paese con 3,7 milioni di abitanti, importante anche per il suolo ruolo finanziario e per la presenza di uno dei principali porti del Continente. Qui il Pontefice, il cui arrivo è previsto per le ore 8 locali (le 15:00 italiane) celebrerà la Santa Messa nel Parque de Los Samanes, si fermerà con la comunità di gesuiti del collegio Javier a pranzo e nel pomeriggio farà ritorno a Quito per incontrare il presidente Correa.

Dal Palazzo presidenziale raggiungerà la Cattedrale, passando davanti alla targa che ricorda l’uccisione il 6 agosto 1875, del presidente Gabriel Gregorio Garcia y Moreno, per mano dei sicari della massoneria, molto diffusa tra i latifondisti. Ucciso dai loro colpi d’arma da fuoco al grido di: “Muori, carnefice della libertà!”, Moreno ebbe ancora la forza di rispondere: “Dios no muere!”. Sotto la sua amministrazione, l’Ecuador divenne la nazione leader nel campo della scienza e dell’educazione superiore nell’ambito dell’America Latina

Intanto, padre Lombardi ha fatto sapere che nel suo viaggio da Roma a Quito il Pontefice ha inviato due messaggi significativi, indirizzati rispettivamente al popolo colombiano e a quello del Venezuela. Nel primo caso il Papa – ha dichiarato il direttore della sala stampa della Santa Sede – ha chiesto esplicitamente che fosse utilizzata la parola riconciliazione”, con una sottolineatura che richiama il recente colloquio in Vaticano con il presidente Juan Manuel Santos, al quale il 15 giugno aveva confidato: “Prego sempre per il processo di pace in Colombia”.

Accettando l’invito a visitare il Paese, Francesco aveva aggiunto: “Verrò ma non so quando, se voi firmate il trattato di pace questo sarà determinante per abbreviare i tempi. La Chiesa e io personalmente siamo disponibili ad aiutare questo processo, vogliamo fare di tutto per facilitarlo”. Ai cittadini del Venezuala, che soffrono per il conflitto tra il presidente Maduro, l’erede di Hugo Chavez, e l’opposizione, il Santo Padre ha assicurato “affetto e vicinanza” chiedendo di impegnarsi per progredire “ogni giorno nella solidarietà e nella convivenza pacifica”.

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