Dovremmo evitare di cadere in questi quattro atteggiamenti perversi, che certo non aiutano alla ricerca onesta e al dialogo sincero e produttivo sulla costruzione del futuro del nostro pianeta: negazione, indifferenza, rassegnazione e fiducia in soluzioni inadeguate“. E' quanto ha dichiarato Papa Francesco nel messaggio inviato a frank Bainimarama, premier delle Fiji, presidente della 23esima Sessione della Conferenza sulla Convenzione-Quadro dell'Onu sui cambiamenti climatici in corso a Bonn.
Un invito a rinnovare il dialogo
Il Pontefice, nel messaggio letto durante la sessione di lavoro, ha ricordato ai presenti che sono riuniti a Bonn per portare avanti “un'altra fase importante dell'Accordo di Parigi: il processo di definizione e costruzione di linee guida, regole e meccanismi istituzionali affinché esso sia realmente efficace e in grado di contribuire il conseguimento degli obiettivi complessi che si propone”. Francesco ha inoltre sottolineato l'importanza di mantenere la “volontà di collaborazione” e ha ribadito l'importanza di rinnovare urgentemente il dialogo sul modo in cui si sta costruendo il futuro del pianeta.
Considerare anche l'aspetto e l'impatto etico e sociale
Dopo aver ricordato che “non ci si può limitare alla sola dimensione economica e tecnologica“, il Pontefice ha sottolineato come sia doveroso prendere in considerazione anche “gli aspetti e gli impatti etici e sociali del nuovo paradigma di sviluppo e di progresso nel breve, medio e lungo termine”. Inoltre, a conclusione del suo messaggio, Papa Francesco ha augurato ai presenti che le sessioni di questi giorni siano animate “dallo stesso spirito collaborativo e propositivo manifestato durante il Cop21. Ciò permetterà di accelerare la presa di coscienza e di consolidare la volontà di adotare decisioni realmente efficaci per contrastare il fenomeno dei cambiamenti climatici e contestualmente combattere la povertà e promuovere un vero sviluppo umano integrale“.