Francesco affronta tutti i temi caldi dei suoi primi due anni da Papa in un’intervista alla giornalista Valentina Alazraki dell’emittente Tv del Messico. Il colloquio si è svolto presso la Casa di Santa Marta dove Bergoglio mostra il quadro della Madonna di Guadalupe “fonte di unità culturale, che porta verso la santità in mezzo a tanto peccato, a tanta ingiustizia, a tanto sfruttamento e a tanta morte”.
A spiazzare la Alazraki è stata l’affermazione del Papa in cui ammette di avere la sensazione che il suo sarà un pontificato breve, poi si corregge sottolineando che si potrebbe sbagliare. Alla domanda della Alazraki circa la possibilità di un ritiro per limiti di età, Francesco risponde di non condividere una simile evenienza in quanto definisce il Papato una grazia speciale, ma dice anche di apprezzare la strada aperta da Benedetto XVI riguardo alla figura del Papa emerito. “Una scelta coraggiosa la definisce, come coraggiosa fu la decisione di avere reso pubblica la gravità degli abusi commessi da alcuni membri della Chiesa contro i bambini e la necessità di prendersi cura delle vittime”.
Proseguendo nel colloquio il successore di Pietro ha dichiarato di sentirsi vicino a chi subisce le conseguenze di una società ingiusta, proprio perché figlio di migranti, ma a riguardo ha sottolineato che è infantile attribuire la responsabilità unicamente ai governi. “Bisogna imparare a non girarsi dall’altra parte di fronte ai mali del mondo e questo tocca ciascuno di noi. L’impegno dei cattolici nei confronti degli ultimi richiede un esercizio di prossimità. E’ il terreno sul quale la Chiesa viene sfidata dalle sétte e dai movimenti evangelici, soprattutto in America Latina”.
Con schiettezza e semplicità Francesco non esita a criticare l’incapacità del clero di coinvolgere i laici a causa di un eccessivo “clericalismo”. Questo primo biennio guidato da un Papa che viene “dalla fine del mondo” è stato caratterizzato soprattutto dall’attenzione ai poveri e diseredati e dalla riforma della Curia. “Ogni cambiamento inizia dal cuore – spiega il Papa – e comporta una conversione nel modo di vivere. Una conversione che coinvolge la stessa figura del Pontefice e che è alla base dei fuori protocollo che tanto entusiasmano il popolo di Dio”.
Concludendo l’intervista la giornalista messicana ha rivolto l’attenzione sul Sinodo, per il quale Francesco ha ricordato i tre imperativi che guideranno le riflessioni della Chiesa sul tema della famiglia: “Tutelare, proteggere, accompagnare”. Definisce smisurate le aspettative su temi complessi e delicati come quello della Comunione ai divorziati risposati o in materia di omosessualità. L’unica certezza, ricorda il Papa, è la crisi che oggi vive la famiglia e l’urgenza è quella di ripartire da una pastorale che si rivolga ai giovani e agli sposi novelli.