Nella Messa mattutina a Santa Marta Papa Francesco ha meditato sul Vangelo del giorno, che racconta la nascita della Chiesa con la chiamata degli apostoli, e sulla lettura di San Paolo che descrive la comunità ecclesiale come un edificio che cresce “ben ordinato” sulle sue fondamenta. “Gesù prega – ha spiegato il vescovo di Roma – Gesù chiama, Gesù sceglie, Gesù invia i discepoli, Gesù guarisce la folla. Dentro a questo tempio, questo Gesù che è la pietra d’angolo fa tutto questo lavoro: è Lui che porta avanti al Chiesa così”.
Secondo il Pontefice il Figlio di Dio ha scelto dodici apostoli, “tutti peccatori, tutti. Giuda non era il più peccatore: non so chi fosse stato il più peccatore… Giuda, poveretto, è quello che si è chiuso all’amore e per questo diventò traditore. Ma tutti sono scappati nel momento difficile della Passione e hanno lasciato solo Gesù”. Il Salvatore ci vuole “dentro” la Chiesa, non come ospiti o stranieri: “Noi siamo cittadini, concittadini di questa Chiesa”. “Se noi non entriamo in questo tempio e facciamo parte di questa costruzione affinché lo Spirito Santo abiti in noi – ha continuato – noi non siamo nella Chiesa. Noi siamo alla porta e guardiamo: ‘Ma, che bello… sì, questo è bello…’. Cristiani che non vanno più avanti della reception della Chiesa: sono lì, alla porta… ‘Ma sì, sono cattolico, sì, ma troppo no… così…”.
Il Papa si è poi soffermato sull’atteggiamento del Messia nei confronti di San Pietro: “A Gesù non importò il peccato di Pietro: cercava il cuore. Ma per trovare questo cuore e per guarirlo, pregò”. Che lo Spirito Santo, ha concluso, “ci faccia capire, a tutti noi, questa Chiesa che ha la forza nella preghiera di Gesù per noi e che è capace di guarirci, tutti noi”.