Pubblichiamo di seguito il discorso del Santo Padre preparato in occasione della Conferenza degli Stati parte alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28), che ha luogo dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 presso Expo City, a Dubai, e di cui รจ stata data lettura dal Cardinale Segretario di Stato, Pietro Parolin.
Il discorso integrale del Papa alla Cop28
Signor Presidente, Signor Segretario Generale delle Nazioni Unite, illustri Capi di Stato e di Governo, Signore e Signori! Purtroppo non posso essere insieme a voi, come avrei desiderato, ma sono con voi perchรฉ lโora รจ urgente. Sono con voi perchรฉ, ora come mai, il futuro di tutti dipende dal presente che scegliamo. Sono con voi perchรฉ la devastazione del creato รจ unโoffesa a Dio, un peccato non solo personale ma strutturale che si riversa sullโessere umano, soprattutto sui piรน deboli, un grave pericolo che incombe su ciascuno e che rischia di scatenare un conflitto tra le generazioni. Sono con voi perchรฉ il cambiamento climatico รจ ยซun problema sociale globale che รจ intimamente legato alla dignitร della vita umanaยป (Esort. ap. Laudate Deum, 3). Sono con voi per porre la domanda a cui siamo chiamati a rispondere ora: lavoriamo per una cultura della vita o della morte? Vi chiedo, in modo accorato: scegliamo la vita, scegliamo il futuro! Ascoltiamo il gemere della terra, prestiamo ascolto al grido dei poveri, tendiamo lโorecchio alle speranze dei giovani e ai sogni dei bambini!
Abbiamo una grande responsabilitร : garantire che il loro futuro non sia negato. ร acclarato che i cambiamenti climatici in atto derivano dal surriscaldamento del pianeta, causato principalmente dallโaumento dei gas serra nellโatmosfera, provocato a sua volta dallโattivitร umana, che negli ultimi decenni รจ diventata insostenibile per lโecosistema. Lโambizione di produrre e possedere si รจ trasformata in ossessione ed รจ sfociata in unโaviditร senza limiti, che ha fatto dellโambiente lโoggetto di uno sfruttamento sfrenato. Il clima impazzito suona come un avvertimento a fermare tale delirio di onnipotenza. Torniamo a riconoscere con umiltร e coraggio il nostro limite quale unica via per vivere in pienezza.
Papa: โcambiamento climatico problema sociale globaleโ
Che cosa ostacola questo percorso? Le divisioni che ci sono tra noi. Ma un mondo tutto connesso, come quello odierno, non puรฒ essere scollegato in chi lo governa, con i negoziati internazionali che ยซnon possono avanzare in maniera significativa a causa delle posizioni dei Paesi che privilegiano i propri interessi nazionali rispetto al bene comune globaleยป (Lett. enc. Laudato sรฌโ, 169). Assistiamo a posizioni rigide se non inflessibili, che tendono a tutelare i ricavi propri e delle proprie aziende, talvolta giustificandosi in base a quanto fatto da altri in passato, con periodici rimpalli di responsabilitร . Ma il compito a cui siamo chiamati oggi non รจ nei confronti di ieri, ma nei riguardi di domani; di un domani che, volenti o nolenti, o sarร di tutti o non sarร . Colpiscono, in particolare, i tentativi di scaricare le responsabilitร sui tanti poveri e sul numero delle nascite. Sono tabรน da sfatare con fermezza. Non รจ colpa dei poveri, perchรฉ la quasi metร del mondo, piรน indigente, รจ responsabile di appena il 10% delle emissioni inquinanti, mentre il divario tra i pochi agiati e i molti disagiati non รจ mai stato cosรฌ abissale. Questi sono in realtร le vittime di quanto accade: pensiamo alle popolazioni indigene, alla deforestazione, al dramma della fame, dellโinsicurezza idrica e alimentare, ai flussi migratori indotti. E le nascite non sono un problema, ma una risorsa: non sono contro la vita, ma per la vita, mentre certi modelli ideologici e utilitaristi che vengono imposti con guanti di velluto a famiglie e popolazioni rappresentano vere e proprie colonizzazioni. Non venga penalizzato lo sviluppo di tanti Paesi, giร gravati di onerosi debiti economici; si consideri piuttosto lโincidenza di poche nazioni, responsabili di un preoccupante debito ecologico nei confronti di tante altre (cfr ivi, 51-52). Sarebbe giusto individuare modalitร adeguate per rimettere i debiti finanziari che pesano su diversi popoli anche alla luce del debito ecologico nei loro riguardi.
Papa Francesco: โLa politica dia risposte concreteโ
Signore e Signori, mi permetto di rivolgermi a voi, in nome della casa comune che abitiamo, come a fratelli e sorelle, per porci lโinterrogativo: qual รจ la via dโuscita? Quella che state percorrendo in questi giorni: la via dellโinsieme, il multilateralismo. Infatti, ยซil mondo sta diventando cosรฌ multipolare e allo stesso tempo cosรฌ complesso che รจ necessario un quadro diverso per una cooperazione efficace. Non basta pensare agli equilibri di potere [โฆ]. Si tratta di stabilire regole universali ed efficientiยป (Laudate Deum, 42). ร preoccupante in tal senso che il riscaldamento del pianeta si accompagni a un generale raffreddamento del multilateralismo, a una crescente sfiducia nella Comunitร internazionale, a una perdita della ยซcomune coscienza di essere [โฆ] una famiglia di nazioniยป (S. GIOVANNI PAOLO II, Discorso allโAssemblea Generale delle Nazioni Unite per la celebrazione del 50ยฐ di fondazione, New York, 5 ottobre 1995, 14). ร essenziale ricostruire la fiducia, fondamento del multilateralismo.
Ciรฒ vale per la cura del creato cosรฌ come per la pace: sono le tematiche piรน urgenti e sono collegate. Quante energie sta disperdendo lโumanitร nelle tante guerre in corso, come in Israele e in Palestina, in Ucraina e in molte regioni del mondo: conflitti che non risolveranno i problemi, ma li aumenteranno! Quante risorse sprecate negli armamenti, che distruggono vite e rovinano la casa comune! Rilancio una proposta: ยซcon il denaro che si impiega nelle armi e in altre spese militari costituiamo un Fondo mondiale per eliminare finalmente la fameยป (Lett. enc. Fratelli tutti, 262; cfr S. PAOLO VI, Lett. enc. Populorum progressio, 51) e realizzare attivitร che promuovano lo sviluppo sostenibile dei Paesi piรน poveri, contrastando il cambiamento climatico.
โQuante energie disperde lโumanitร nelle guerreโ
ร compito di questa generazione prestare orecchio ai popoli, ai giovani e ai bambini per porre le fondamenta di un nuovo multilateralismo. Perchรฉ non iniziare proprio dalla casa comune? I cambiamenti climatici segnalano la necessitร di un cambiamento politico. Usciamo dalle strettoie dei particolarismi e dei nazionalismi, sono schemi del passato. Abbracciamo una visione alternativa, comune: essa permetterร una conversione ecologica, perchรฉ ยซnon ci sono cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturaliยป (Laudate Deum, 70). Assicuro in questo lโimpegno e il sostegno della Chiesa cattolica, attiva in particolare nellโeducazione e nel sensibilizzare alla partecipazione comune, cosรฌ come nella promozione degli stili di vita, perchรฉ la responsabilitร รจ di tutti e quella di ciascuno รจ fondamentale. Sorelle e fratelli, รจ essenziale un cambio di passo che non sia una parziale modifica della rotta, ma un modo nuovo di procedere insieme. Se nella strada della lotta al cambiamento climatico, che si รจ aperta a Rio de Janeiro nel 1992, lโAccordo di Parigi ha segnato ยซun nuovo inizioยป (ivi, 47), bisogna ora rilanciare il cammino. Occorre dare un segno di speranza concreto. Questa COP sia un punto di svolta: manifesti una volontร politica chiara e tangibile, che porti a una decisa accelerazione della transizione ecologica, attraverso forme che abbiano tre caratteristiche: siano ยซefficienti, vincolanti e facilmente monitorabiliยป (ivi, 59). E trovino realizzazione in quattro campi: lโefficienza energetica; le fonti rinnovabili; lโeliminazione dei combustibili fossili; lโeducazione a stili di vita meno dipendenti da questi ultimi.
โClima impazzito avvertimento a fermare delirio di onnipotenzaโ
Per favore: andiamo avanti, non torniamo indietro. ร noto che vari accordi e impegni assunti ยซhanno avuto un basso livello di attuazione perchรฉ non si sono stabiliti adeguati meccanismi di controllo, di verifica periodica e di sanzione delle inadempienzeยป (Laudato siโ, 167). Qui si tratta di non rimandare piรน, di attuare, non solo di auspicare, il bene dei vostri figli, dei vostri cittadini, dei vostri Paesi, del nostro mondo. Siate voi gli artefici di una politica che dia risposte concrete e coese, dimostrando la nobiltร del ruolo che ricoprite, la dignitร del servizio che svolgete. Perchรฉ a questo serve il potere, a servire. E a nulla giova conservare oggi unโautoritร che domani sarร ricordata per la sua incapacitร di intervenire quando era urgente e necessario (cfr ivi, 57). La storia ve ne sarร riconoscente. E anche le societร nelle quali vivete, al cui interno vi รจ una nefasta divisione in โtifoserieโ: tra catastrofisti e indifferenti, tra ambientalisti radicali e negazionisti climaticiโฆ ร inutile entrare negli schieramenti; in questo caso, come nella causa della pace, ciรฒ non porta ad alcun rimedio. ร la buona politica il rimedio: se un esempio di concretezza e coesione verrร dal vertice, ne beneficerร la base, laddove tantissimi, specialmente giovani, giร sโimpegnano a promuovere la cura della casa comune.
Il 2024 segni la svolta
Il 2024 segni la svolta. Vorrei che fosse dโauspicio un episodio avvenuto nel 1224. In quellโanno Francesco di Assisi compose il Cantico delle creature. Lo fece dopo una nottata trascorsa in preda al dolore fisico, ormai completamente cieco. Dopo quella notte di lotta, risollevato nellโanimo da unโesperienza spirituale, volle lodare lโAltissimo per quelle creature che piรน non vedeva, ma che sentiva fratelli e sorelle, perchรฉ discendenti dallo stesso Padre e condivise con gli altri uomini e donne. Un ispirato senso di fraternitร lo portรฒ cosรฌ a trasformare il dolore in lode e la fatica in impegno. Poco dopo aggiunse una strofa nella quale lodava Dio per coloro che perdonano, e lo fece per dirimere โ con successo! โ una scandalosa lite tra il Podestร del luogo e il Vescovo. Anchโio, che porto il nome di Francesco, con il tono accorato di una preghiera vorrei dirvi: lasciamo alle spalle le divisioni e uniamo le forze! E, con lโaiuto di Dio, usciamo dalla notte delle guerre e delle devastazioni ambientali per trasformare lโavvenire comune in unโalba di luce. Grazie.