A cinquecento anni dalla Riforma di Lutero, la Chiesa Evangelica Luterana in Italia (Celi), che riunisce le comunità luterane dell’intera penisola, ha firmato una dichiarazione conginta con la Conferenza Episcopale Italiana (Cei). Un testo che in calce reca la data del 31 ottobre: in questo stesso giorno, nel 1517, infatti, il monaco agostiniano, con l’affissione delle sue 95 tesi, diede vita al movimento mondiale che influì sull'intera società occidentale.
La dichiarazione
Intitolata “Riconciliarsi per annunciare il Vangelo“, la dichiarazione congiunta è a firma del pastore Heiner Bludau e del Vescovo Ambrogio Spreafico, rispettivamente Decano della Celi e Presidente della Commissione Episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI: “rafforzare l’amicizia nella fraternità, ai piedi della croce di Cristo, ci aiuterà a favorire una riconciliazione delle memorie in grado di sostenere cattolici e luterani nell’annuncio e nella testimonianza della Parola di Dio nella società contemporanea, per promuovere una riforma sempre più evangelica della vita quotidiana delle comunità locali.”, recita in conclusione in documento.
Un testo, quello firmato oggi, che è frutto di un lungo percorso all’insegna del crescente spirito ecumenico che, negli ultimi dodici mesi, ha avuto un’ulteriore accelerazione con la partecipazione di Papa Francesco all’apertura mondiale dell’anno di celebrazioni del 500°, organizzata a Lund (Svezia) dalla Flm Federazione Luterana Mondiale. Tale evento ha destato pure in Italia un grande interesse verso la Riforma protestante e determinato un impulso davvero unico al dialogo ecumenico con la Chiesa Cattolica-Romana, dopo secoli di rapporti difficili e talvolta drammatici.
Il dialogo tra cattolici e luterani
In Italia, prima della dichiarazione odierna, l’apice di tale dialogo era stato raggiunto poche settimane fa a Trento – in occasione del convegno luterano-cattolico sull’eredità di Martin Lutero – con il gesto simbolico di riconciliazione compiuto dall’arcivescovo cattolico di Trento, mons. Lauro Tisi, e dal vescovo luterano di Schaumburg-Lippe in Bückeburg, dr. Karl-Hinrik Manzke: la lavanda reciproca dei piedi durante una preghiera comune in Cattedrale. E proprio al termine del convegno di Trento è nata l’idea del documento odierno. Ma tantissimi sono stati anche gli incontri ecumenici a livello locale nel corso dei mesi passati: in ogni comunità luterana, come in tantissime diocesi e parrocchie cattoliche, si è dato vita ad occasioni di conoscenza reciproca e, soprattutto, di fede cristiana vissuta realmente e intensamente insieme.
Bludau: “Un testo che riguarda tutti”
“È con gioia che commemoriamo oggi il 500° anniversario delle tesi di Lutero, dopo mesi di celebrazioni che hanno consentito di rendere più visibile e far conoscere meglio la realtà del luteranesimo nel nostro Paese e il ruolo della Celi nella nostra società. Ma questa gioia è resa ancora più grande dall’annuncio della dichiarazione congiunta con la Chiesa cattolica romana. La passione ecumenica, alla fine, è passione per il Vangelo di Gesù Cristo, per la sua Chiesa, per le donne e gli uomini di oggi. E la dichiarazione non riguarda soltanto cattolici e luterani, poiché il cammino di reciproca conoscenza, accoglienza, collaborazione e testimonianza dell'Evangelo è di tutti i cristiani. – afferma il pastore Heiner Bludau, Decano della Celi –. L’insegnamento più grande che ci lascia l’anno del 500° è proprio quello di non smarrire mai lo sguardo responsabile verso gli altri e il mondo in cui viviamo, impegnandoci ancor di più in ambito diaconale, ecumenico e del dialogo interreligioso. Ora spetta al Concistoro della nostra Chiesa e ai Consigli delle nostre singole comunità una riflessione profonda su quanto fatto e su come trasferirne i frutti nel lavoro quotidiano di tutti noi e nella formazione della vita comune in futuro”. Dalla Celi fanno sapere che nei mesi scorsi come la stretta collaborazione ecumenica sia notevolmente cresciuta anche con le altre Chiese cristiane. Lo testimoniano l’organizzazione della Festa della Riforma a Milano – insieme alle chiese Avventista, Battista, Metodista e Valdese – con la divulgazione della dichiarazione congiunta delle Chiese protestanti italiane. Di seguito, il testo completo della dchiarazione congiunta
Riconciliarsi per annunciare il Vangelo
Dichiarazione comune della Conferenza Episcopale Italiana e della Chiesa Evangelica Luterana in Italia per il 500° anniversario dell’inizio della Riforma
«Piuttosto che i conflitti del passato, il dono divino dell’unità tra di noi guiderà la collaborazione e approfondirà la nostra solidarietà. Stringendoci nella fede a Cristo, pregando insieme, ascoltandoci a vicenda, vivendo l’amore di Cristo nelle nostre relazioni, noi, cattolici e luterani, ci apriamo alla potenza di Dio Uno e Trino. Radicati in Cristo e rendendo a Lui testimonianza, rinnoviamo la nostra determinazione ad essere fedeli araldi dell’amore infinito di Dio per tutta l’umanità» (Dichiarazione congiunta in occasione della Commemorazione cattolico-luterana della Riforma, Lund 31 ottobre 2017). Queste parole hanno guidato il cammino di riconciliazione e di condivisione che ha coinvolto cattolici e luterani in tanti luoghi, in questo anno, per vivere l’esperienza di una commemorazione comune del 500° anniversario dell’inizio della Riforma, nella linea indicata dal documento Dal conflitto alla comunione della Commissione luterano-cattolica per l’unità.
In Italia numerose sono state le iniziative, a vario livello, alle quali hanno preso parte cristiani e cristiane per commemorare la Riforma del XVI secolo in un spirito che, se non può essere considerato una novità alla luce dei passi compiuti negli ultimi decenni, ha sicuramente aperto una nuova stagione nel cammino per la costruzione dell’unità visibile della Chiesa con la quale mettere fine allo scandalo delle divisioni.
Proprio alla luce di queste iniziative, cattolici e luterani auspicano che sia possibile proseguire nell’approfondimento della conoscenza dell’opera e della figura di Martin Lutero per una migliore comprensione delle ricchezze spirituali, teologiche e liturgiche del XVI secolo per una riforma della Chiesa, radicata sulle Sacre Scritture e arricchita dalla tradizione dei concili ecumenici, in grado di rimuovere quei pregiudizi che ancora impediscono una lettura condivisa delle vicende storiche della Riforma in tutte le sue articolazioni.
Nella lettura congiunta delle Sacre Scritture, che costituisce un passaggio fondamentale, da anni, nella scoperta quotidiana di cosa unisce i cristiani, cattolici e luterani invitano a trovare nuove fonti per sviluppare il cammino ecumenico, anche grazie a un rinnovato rapporto con il popolo ebraico proprio a partire dalla comune radice biblica. Leggere insieme le Sacre Scritture illumina l’esperienza di fede con percorsi ecumenici di ascolto e commento della Parola di Dio in modo da condividere tradizioni esegetiche e formulazioni dottrinali, affidando al Signore i tempi e i modi della realizzazione dell’unità visibile della Chiesa.
Cattolici e luterani ritengono che questi percorsi vanno sostenuti e incoraggiati nella prospettiva di favorire un ripensamento della catechesi in chiave ecumenica, soprattutto in relazione alla celebrazione del battesimo e del matrimonio e, più in generale, alle liturgie ecumeniche di riconciliazione, così da aiutare a vivere questi momenti della vita delle comunità locali come opportunità per riaffermare che per cattolici e luterani l’ecumenismo costituisce una scelta irreversibile, quotidiana, non emergenziale, in grado di aiutare una migliore comprensione delle proprie identità, rendendo più vivace e pregnante la missione della Chiesa. Cattolici e luterani vogliono rendere sempre più dinamico il proprio impegno nella cura del creato, proponendo un modello di sviluppo economico che non sia interessato alla logica del profitto, che tanti danni ha fatto anche nel nostro paese con l’inquinamento dell’aria, delle acque e della terra, ma, superando gli interessi individuali o di gruppo, sappia utilizzare le risorse del creato nel rispetto dell’ambiente e avendo sempre di mira il bene comune e quello stesso della terra di cui siamo custodi e non padroni.
Per cattolici e luterani, le peculiarità del cammino ecumenico devono portare a moltiplicare le occasioni per testimoniare l’amicizia e l’aiuto verso i poveri, in particolare oggi verso i migranti che fuggono da guerre e calamità naturali. Davanti al bisogno loro e anche di un numero crescente di nostri concittadini, ci impegniamo a coinvolgere le nostre comunità in uno sforzo maggiore di solidarietà, avendo sempre come modello il Buon Samaritano, quel Gesù che si china sulle ferite dell’umanità sofferente. Siamo aperti a collaborare con tutti i nostri fratelli e sorelle a cui ci accomuna la fede nel Signore Gesù, ed anche con le donne e gli uomini di altre religioni e con tutti coloro che hanno a cuore il futuro del nostro paese e del mondo.
Rafforzare l’amicizia nella fraternità, ai piedi della croce di Cristo, ci aiuterà a favorire una riconciliazione delle memorie in grado di sostenere cattolici e luterani nell’annuncio e nella testimonianza della Parola di Dio nella società contemporanea, per promuovere una riforma sempre più evangelica della vita quotidiana delle comunità locali.
+ Ambrogio Spreafico, Presidente della Commissione Episcopale
per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Conferenza Episcopale Italiana
Pastore Heiner Bludau, Decano della Chiesa Evangelica Luterana in Italia
Roma, 31 ottobre 2017, nel quinto centenario dall’inizio della Riforma di Martin Lutero.