Carità come vocazione. I filippini, evidenzia a Fides l’episcopato del paese asiatico, “sono conosciuti in tutto il mondo per la loro devozione. E per la profonda fede cattolica. Sono conosciuti specialmente attraverso i lavoratori migranti. E i missionari che servono la Chiesa in quasi 200 paesi in tutto il mondo dove i filippini sono presenti”. Questa presenza capillare, in tutti i continenti, diventa per i fedeli “una feconda opportunità di missione ‘ad gentes’ in tanti contesti diversi, in tutto il mondo”. Nelle Filippine è forte il sostegno della carità cristiana. In un tempo di sofferenza, “urge proclamare e testimoniare il Vangelo con coraggio”, evidenziano i vescovi.
La missione della carità
Oggi più che mai, in un tempo di sofferenza, precarietà, solitudine generati dalla pandemia, “è urgente proclamare il Vangelo con coraggio nella vita quotidiana“. A parlare all’agenzia missionaria vaticana è monsignor Broderick Pabillo, amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Manila. E aggiunge: “Ogni battezzato non deve vergognarsi di condividere l’opera di Dio che ha cambiato il suo cuori e la sua vita. Non dobbiamo vergognarci di proclamare Cristo con le nostre parole e nel nostro servizio agli altri“. I cristiani “sono chiamati a vivere nella società la fede ispirata dal Vangelo”. Anche e soprattutto in momenti di sofferenza generalizzata come quelli causati dalla pandemia in corso.
Missione su modello di Maria
Nel 2021, la Chiesa cattolica nelle Filippine celebrerà i 500 anni dall’arrivo del Vangelo nel paese. La Conferenza episcopale ha scelto la ‘Missio ad Gentes‘, come tema centrale del prossimo anno. Spiega monsignor Pabillo: “La Vergine Maria è il modello della missione”. Il tema dell’annuncio e della missione è centrale nel prossimo anno per l’intera Chiesa nelle Filippine. Ed è stato sottolineato anche dal novello cardinale Jose Advincula, arcivescovo di Capiz. Il porporato esorta i fedeli a “diventare discepoli missionari in mezzo alla pandemia“.