“Sono lieto di portare il cordiale saluto di Sua Santità Papa Francesco a questo importante vertice che vede alti esponenti del mondo governativo, del settore privato e della società civile qui riuniti al fine di individuare e proporre iniziative rilevanti volte ad affrontare il preoccupante fenomeno del cambiamento climatico”. Si rivolge così il cardinale Parolin al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, durante la 69° Assemblea Generale delle Nazioni Uniti. Il segretario di Stato Vaticano ha sottolineato come i cambiamenti climatici che colpisono il nostro pianeta “incide su tutti, in particolare sui più poveri, che sono più esposti ai suoi effetti”. Parolin ha riportato anche il pensiero di Papa Francesco, che fin dal suo insediamento a San Pietro ha sempre ribadito l’importanza di “custodire questo nostro ambiente, che troppo spesso non usiamo per il bene, ma sfruttiamo avidamente a danno l’uno dell’altro”.
Inoltre il cardinale ha sottolineato i rischi e i costi socioeconomici che possono essere causati dall’indifferenza e dalla passività dell’uomo, dato che la principale causa dell’aumento nella nostra atmosfera di gas che provocano l’effetto serra è proprio causato attività umane: “Deve prevalere la virtù della prudenza, che richiede di ben deliberare in funzione di un’accurata analisi degli impatti futuri che comportano le nostre azioni. Ciò richiede un grande impegno politico-economico da parte della comunità internazionale, al quale anche la Santa Sede vuole dare il proprio contributo, nella consapevolezza che il dono della scienza ci aiuta a non cadere in alcuni atteggiamenti eccessivi o sbagliati”.
Il porporato ha inoltre ricordato che: “Il creato non è una proprietà, di cui possiamo spadroneggiare a nostro piacimento; né, tanto meno, è una proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso che Dio ci ha dato”.