Dobbiamo distinguere tra l'aiuto fornito dal governo ungherese e altri Paesi occidentali. Il governo ungherese sta aiutando a ricostruire le case delle persone in Siria, a ricostruire chiese in Libano e ad impegnarsi in Iraq per mantenere le persone nel loro luogo di residenza. Questo non è fatto da un altro Paese occidentale”. Così il card. Bechara Boutros Rai, patriarca maronica di Antiochia, ha descritto in un'intervista al quotidiano Magyar Hirlap il sostegno ungherese ai cristiani mediorientali.
Card. Rai: “Gli altri Paesi europei dovrebbero fare di più”
“Sosteniamo gli sforzi del governo ungherese per aiutare a riportare la gente a casa“, ha aggiunto. “Siamo anche grati ai Paesi occidentali per aver accettato i rifugiati e aver cercato di aiutarli nella loro vita quotidiana – ha proseguito -. Ma alla lunga non serve gli interessi delle comunità orientali. Il porporato ha aggiunto che la guerra ha demolito le loro case, ma se la gente non tornerà in patria distruggerà la loro cultura e la loro storia. Secondo il card. Rai “i paesi occidentali – tranne il governo ungherese – non ci aiutano veramente, poiché non fanno distinzioni tra questioni politiche e sostegno al ritorno delle persone. Non incoraggiano le persone a tornare in Siria o in Iraq. Ma questa distinzione sarebbe molto importante, questa è la nostra richiesta principale. È molto importante per i rifugiati tornare al loro Paese il prima possibile, e alla lunga serve la pace”. Il patriarca ha quindi aggiunto: “Contiamo sul governo ungherese per sostenere le nostre aspirazioni. Secondo Rai, “gli altri Paesi europei dovrebbero fare di più, perché se hanno incoraggiato la guerra, ora devono incoraggiare e contribuere a creare pace”. Il Patriarca è stato in visita a Budapest in occasione dei festeggiamenti per Santo Stefano d'Ungheria, primo re ungherese, fondatore dello Stato e della Chiesa ungheresi.
L'aiuto dell'Ungheria
In cosa consiste concretamente l'aiuto dell'Ungheria ai cristiani del Medio Oriente? Budapest ha garantito nel marzo 2017 ha partecipato economicamente alle costruzioni di università in Siria e alla ricostruzione dei villaggi distrutti in Iraq. Come riferiva nel novembre scorso l'Ambasciata ungherese presso la Santa Sede, prosegue a grandi passi la ristrutturazione della chiesa cattolica greco-melchita di Al-Dmeine al-Sarqije in Siria, finanziata interamente dalle offerte della Metropolia greco-cattolica ungherese. La somma della colletta è stata portata personalmente in Medio Oriente lo scorso giugno da mons. Fülöp Kocsis, Metropolita della Chiesa Greco Cattolica ungherese.