Una mossa a sorpresa e senza precedenti quella della Polizia cilena che, secondo quanto riferito dai mezzi d'informazione locali, avrebbe fatto irruzione negli archivi di due diocesi (Santiago del Cile e Rancagua), agendo su ordine della Procura che sta indagando sui casi di abusi ai danni di minori. A quanto pare, l'intento delle autorità giudiziarie sarebbe di esaminare le varie denunce inviate dalle diocesi alla Congregazione per la Dottrina della Fede addirittura dal 2007 a oggi, così come le sanzioni decise dalla Chiesa in base al diritto canonico. Per quanto riguarda la Procura di Santiago, l'interesse degli investigatori si concentrerebbe soprattutto sull'ex cancelliere dell'arcivescovado, Oscar Munoz Toledo, il quale avrebbe ammesso di aver compiuti abusi ai danni di un minore. Gli archivi di entrambe le diocesi sarebbero stati sottoposti a sequestro.
In Cile gli inviati del Papa
Il tutto è avvenuto mentre in Cile sono presenti, da circa due giorni, i due inviati di Papa Francesco, arrivati in Sudamerica per ascoltare le testimonianze delle vittime e, in particolare, per recarsi a Osorno, città-simbolo della vicenda e da pochi giorni priva del suo vescovo, causa le dimissioni di mons. Juan Barros, accusato di insabbiamento. Gli emissari del Santo Padre, l'arcivescovo di Malta Charles Scicluna e mons. Jordi Bertomeu, hanno fatto sapere che, con questa loro nuova visita “cercheremo in primo luogo di essere un segno della vicinanza del Papa al popolo e alla Chiesa in Cile. Inoltre, vogliamo fornire un’assistenza tecnica e legale concreta alle curie diocesane del Cile, in modo che possano dare risposte adeguate a ciascun caso di abuso sessuale su minori commesso da sacerdoti o religiosi”. La giustizia cilena ha informato che chiederà al Vaticano di fornire tutte le informazioni disponibili su questi casi, e formalizzerà questa richiesta in un incontro con i due inviati di Papa Francesco.
Le dimissioni
Il procuratore regionale, Emilio Arias, ha espresso soddisfazione “per il risultato ottenuto”, considerato una “pietra miliare” fondamentale nel processo intrapreso contro i responsabili di tali atti, precisando comunque come non si tratti di un'indagine contro la Chiesa cattolica. Papa Francesco, nei giorni scorsi, aveva accettato le prim tre dimissioni connesse ai casi che hanno choccato la Chiesa cilena, quelle del Vescovo di Osorno, Juan Barros; mons. Gonzalo Duarte García de Cortázar, vescovo di Valparaiso e mons. Cristian Caro Cordero, vescovo di Puerto Montt.