Oggi Papa Jorge Bergoglio festeggia il suo onomastico: San Giorgio, che peraltro viene consideranto anche dai musulmani come un profeta. Sulla sua vita non si hanno notizie certe, ma dovrebbe essere nativo della Cappadocia attorno al 275-285 da una famiglia cristiana, che gli ha permesso di crescere secondo i dettami della religione. Successivamente, il giovane Giorgio divenne soldato, mettendo in bella mostra tutte le sue capacità di natura fisica in particolare nella lotta, la sua eccezionale bravura era indubbia, tanto che lo stesso Diocleziano lo volle tra i componenti della sua guardia del corpo. Nonostante la carriera militare non perse di vista la propria fede, che lo portò ben presto a diventare martire. Infatti San Giorgio decise di rendere pubblica la propria fede cristiana, mettendosi in una posizione abbastanza pericolosa dato che l’Imperatore è stato uno dei più feroci oppositori del cristianesimo.
Oggi San Giorgio è Patrono di tantissime città e paesi sparsi per tutta Europa e non solo, ma anche protettore di acieri, cavalieri, soldati, alabardieri e armaioli, nonchè degli scout di tutto il mondo, anche grazie alla leggenda che avvolge la sua figura. Il mito narra che in una città chiamata Selem, in Libia, c’era un grande stagno, abbastanza grande da contenere un drago, che avvicinandosi alla città uccideva tutte le persone che incontrava. Per placare la bestia i poveri abitanti gli offrivano due pecore al giorno, ma quando queste cominciarono a scarseggiare, furono costretti ad offrirgli una pecora e un giovane tirato a sorte. Un giorno fu estratta la giovane figlia del re, la principessa Silene. Il re offrì metà del regno e il suo patrimonio per cercare un sostituto alla principessa, ma la popolazione si ribellò e la giovane si avviò per essere offerta al drago. Ma un giovane cavaliere di nome Giorgio, avendo saputo la notizia, mise al servizio del paese la sua lancia e con coraggio andò ad uccidere il drago, dicendo ai cittadini “Iddio mi ha mandato a voi per liberarvi dal drago: se abbraccerete la fede in Cristo, riceverete il battesimo e io ucciderò il mostro”. Allora tutti si convertirono e il prode cavaliere uccise il drago e liberò la città.
Rinnoviamo allora i nostri auguri al Santo Padre, che porta un nome importante, che racchiude i valori del coraggio, del servizio, ma anche una fede incrollabile nel Signore e un desiderio di evangelizzazione come strumento di salvezza.