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Ancora un sacerdote rapito in Nigeria

Il vicario generale della diocesi di Kafanchan, in Nigeria, ha invitato la popolazione a non commettere atti di violenza contro i banditi, sottolineando l'importanza di utilizzare mezzi legittimi per garantire il ritorno sicuro del sacerdote rapito a fini estorsivi

Il parroco della chiesa di St. Thomas nello Stato di Kaduna, in Nigeria, è stato rapito da banditi armati. Il vicario generale della diocesi di Kafanchan ha condannato fermamente questo ennesimo rapimento e ha chiesto preghiere per la pronta e sicura liberazione del parroco. Il vicario generale ha invitato la popolazione a non commettere atti di violenza contro i banditi, sottolineando l’importanza di utilizzare mezzi legittimi per garantire il ritorno sicuro del parroco.

Nigeria: Fides, rapito un sacerdote nello Stato di Kaduna

Rapito p. Gabriel Ukeh, parroco della chiesa di St. Thomas, nell’area del governo locale di Zango Kataf nello Stato di Kaduna nel nord ovest della Nigeria. Nel rendere nota la notizia dell’ennesimo rapimento di un sacerdote in Nigeria, p. Emmanuel Kazah Faweh, vicario generale della diocesi di Kafanchan, ha affermato all’agenzia Fides: “Mentre sollecitiamo preghiere ferventi perché p. Ukeh sia liberato al più presto sano e salvo, allo stesso tempo condanniamo gli incessanti sequestri a scopo di estorsione di cittadini innocenti e indifesi delle nostre comunità. Chiediamo al governo di accrescere la sicurezza mentre ci avviciniamo alla celebrazione di Sallah”, continua padre Faweh, riferendosi alle celebrazioni islamiche della Feste del Sacrificio. Il vicario generale di Kafanchan chiede inoltre alla popolazione di non commettere atti violenti contro i banditi: “Mentre lavoriamo con gli agenti di sicurezza per la rapida liberazione di p. Ukeh, desideriamo invitare tutti a evitare di farsi giustizia da soli. Utilizzeremo ogni mezzo legittimo per garantire che p. Ukeh ritorni da noi sano e salvo”. “Con l’intercessione della Beata Vergine Maria, possano le nostre preghiere essere esaudite e il sacerdote, insieme a tutti gli altri prigionieri, siano presto liberati”, conclude p. Faweh.

Fonte: AgenSIR

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