Un sorpasso azzardato, a volte, può causare il disappunto di colui che lo subisce. Ma, a ogni modo, reagire in modo violento significa agire in modo errato, a prescindere da quale sia il torto stradale o l'eventuale danno subito. Una regola esistenziale semplice e chiara ma che, evidentemente, è sfuggita a un 64enne di Milano che, dopo aver visto il suo specchietto saltare a causa di un sorpasso un po' troppo rischioso di un 57enne al volante di un'altra vettura, è sceso dall'auto armato di mazza da baseball e, con violenza, ha iniziato a picchiare il suo “rivale”, provocandogli un grave trauma cranico e costringendolo al ricovero in prognosi riservata presso il Policlinico meneghino.
Un episodio decisamente deprecabile quello avvenuto nel capoluogo lombardo e che, ancora una volta, dimostra come una semplice diatriba sulla strada possa trasformarsi in tragedia nel breve volgere di qualche secondo. Il 57enne ferito versa in condizioni piuttosto gravi, mentre il suo aggressore è stato arrestato con l'accusa di tentato omicidio. Il tutto si è consumato in pochi minuti: secondo quanto ricostruito finora dalla locale, l'incidente sarebbe avvenuto alle 6.20 del mattino quando l'aggredito, a bordo di una Bmw, ha urtato lo specchietto di un'altra macchina mentre era intento a effettuare un sorpasso nei pressi di una rotatoria. Il proprietario dell'auto, per tutta risposta, ha ingranato la marcia e inseguito il “colpevole” per circa 100 metri, prima di costringerlo a fermarsi, scendere e colpirlo con la mazza.
Un agente fuori servizio ha assistito alla scena e ha fermato l'aggressore, facendosi consegnare la mazza e predisponendo il suo fermo poiché colto in flagranza di reato. La logica conseguenza di un'azione folle che né l'irritazione per il torto subito né il danno inflitto alla propria auto possono in alcun modo giustificare. Di certo, i danni subiti da uno specchietto sono assai più riparabili di lesioni fisiche di questa entità. Un concetto che appare scontato ma che, a quanto sembra, è giusto ribadire con costanza.