Il matrimonio è spesso definito il “giorno più bello”. Ma per un uomo di Napoli il giorno delle nozze non è certamente stato un idillio poiché si è sposato … senza nemmeno accorgersene. Ma non aveva bevuto troppo: semplicemente, non era neppure presente allo sposalizio perché nessuno lo aveva avvertito di avere … una sposa. E’ la paradossale vicenda avvenuta recentemente a un signore che, chiedendo un bel giorno al suo Comune di residenza il certificato anagrafico, ha scoperto – da celibe – di risultare sposato con una donna extracomunitaria – a lui sconosciuta – da ben due anni!
La vicenda, riportata dal Messaggero, è avvenuta a Ganturco, sede della IV Municipalità di Napoli. Dalla conseguente indagine interna avviata dal Municipio è risultato che il celibe era – almeno sulla carta – sposato dal 2 luglio del 2014. La principale “colpevole” – anche se probabilmente inconsapevole vittima di un raggiro – fu l’impiegata comunale che aveva istruito e celebrato il presunto matrimonio. La donna – che per “punizione” è stata sospesa per 3 giorni senza ricevere lo stipendio – al momento dell’identificazione dei due “sposini”, avrebbe registrato solo gli estremi dei documenti senza acquisire le copie delle carte d’identità. Compito che, si difende la dipendente, non sarebbe stato di sua competenza.
Dall’indagine sono emersi anche dei dubbi sulla veridicità delle firme dello sposo sugli atti. “Lievi difformità di cui mai avrebbe potuto accorgersi”, spiega l’impiegata. Infine, la singolarità della firma della pseudo-sposa, fatta in stampatello. “Tutti gli stranieri – ha spiegato la dipendente in audizione – firmano abitualmente in stampatello”, precisando, però, “di aver comunque acquisito il documento di riconoscimento della sposa, ritenendo ciò sufficiente”. Evidentemente, non era sufficiente. La conseguenza l’ha pagata l’inconsapevole “sposo”, celibe nella vita ma regolarmente ammogliato sulla carta.