Migliaia di persone a fare il bagno nel mega-parco acquatico di Maya Water Beach, a Wuahn. Fossero stati altri tempi nulla di male ma, in pieno periodo pandemico e con l’etichetta di prima città focolaio, “assembramento” dovrebbe essere un termine cancellato dal dizionario. A Wuhan invece, città di 11 milioni di abitanti e ritenuta l’epicentro della pandemia da coronavirus, la piscina diventa preda di cittadini e turisti durante il weekend, consegnando immagini da matita rossa sulla condotta. Acque sature di bagnanti, tante persone anche al di fuori e la bacchettata dell’Oms: “I giovani sappiano che anche loro rischiano la vita”.
L’appello dell’Oms
A contribuire all’assembramento, secondo Afp, un Festival di musica elettronica di grande richiamo per i giovani di tutta la città. Stando alle immagini, quasi nessuno indossava la mascherina e il distanziamento preventivo era di fatto assente. “Noi vogliamo tutti vivere le nostre vite – ha detto ancora l’Oms -, vogliamo tutti tornare alla normalità. Ma i giovani devono sapere che possono infettarsi e che è importante non solo che si proteggano dal contagio ma che prevengano“. La circolazione immediata delle immagini sui social hanno scatenato un ampio dibattito da parte dell’opinione pubblica. C’è chi, naturalmente, stigmatizza il gesto, altri ancora che mostrano scetticismo, sostenendo che si tratti di una foto vecchia.
Wuhan, un messaggio sbagliato
Certamente, anche fosse valida la seconda ipotesi, la diffusione delle fotografie arriva in un momento in cui diversi Paesi stanno adottando precauzioni di maggior peso al fine di contenere una nuova possibile ondata. Fra questi anche l’Italia che, un paio di giorni fa, ha disposto la chiusura immediata di discoteche e sale da ballo, i luoghi dove il contenimento risulta più difficile. La piscina di Wuhan aveva subito gli effetti del lockdown riaprendo poi, come molte altre attività, limitando i posti di ingresso. Anche per questo da più parti è stata avanzata l’ipotesi che le immagini possano non essere poi così recenti. Resta il messaggio sbagliato che arriva, e sul quale l’Oms insiste: “La decisione che state prendendo, tutti in questo pianeta, è di proteggere voi stessi, la vostra vita dipende da questo. Penso che sia importante che tutti capiscano il loro rischio. È possibile evitare luoghi affollati, per favore fatelo”.