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Orrore allo zoo: uccidono un rinoceronte e gli staccano il corno con una motosega

Si sono intrufolati di notte all’interno di uno zoo di Thoiry, nelle vicinanze di Parigi, pronti a mettere in atto il loro piano criminale: alcuni ignoti bracconieri hanno avvicinato, col favore del buio, la recinzione dei rinoceronti, nella cosiddetta “riserva africana” del bioparco, prendendo letteralmente di mira l’esemplare chiamato Vince ed esplodendo contro la sua testa tre colpi d’arma da fuoco di grosso calibro. Poi, come se non bastasse, un’ulteriore barbarie: armati di motosega, i malviventi hanno reciso di netto il corno dell’animale, dileguandosi poi nello stesso modo nel quale erano venuti, svanendo nell’oscurità. Questa la triste vicenda andata in scena nella notte fra il 7 e l’8 marzo nel dipartimento delle Yvelines, dove si trova lo zoo: il corpo del rinoceronte è stato ritrovato la mattina successiva, lasciando l’intero personale nello sbigottimento. Mai, finora, era accaduto un episodio simile all’interno di un parco europeo.

Il fenomeno del bracconaggio, a quanto pare, non conosce davvero confini, né geografici né tantomeno etici o morali. L’animale è stato abbattuto senza pietà nello stesso luogo nel quale avrebbe dovuto essere protetto, trattandosi peraltro di una specie a forte rischio di estinzione in natura. Un dettaglio che non ha certo impedito ai cacciatori di frodo di compiere il “lavoro”: la crudeltà umana ha decretato la fine di Vince e, probabilmente, solo la mancanza di tempo ha impedito ai criminali di accanirsi anche sugli altri due esemplari presenti nel recinto. Secondo quanto finora riportato dai quotidiani locali, come “Le Parisien”, sarebbero riusciti a forzare uno dei portoni d’accesso, penetrando nello zoo senza dare nell’occhio e mettendo in atto una pratica che, per quanto inumana, offre importanti e sporchi guadagni: un corno di rinoceronte, infatti, può essere pagato fino a 40 mila euro, tanto più in alcuni Paesi nei quali gli vengono attribuite proprietà particolari, tutte da dimostrare.

Purtroppo, non si tratta di un caso isolato per quanto, come detto, è ritenuto il primo episodio simile sul suolo della vecchia Europa. La mattanza degli animali sembra essere una costante dell’ultimo periodo: nei giorni scorsi, un famoso ippopotamo chiamato Gustavito è stato massacrato da ignoti per motivi sconosciuti in uno zoo di El Salvador, provocandogli una lenta agonia che lo ha portato alla morte dopo alcuni giorni. A Tunisi, invece, una triste sorte è toccata a un coccodrillo, preso a sassate da alcuni turisti, i quali hanno ritenuto divertente lanciare una grossa pietra all’animale, deceduto in seguito per emorragia interna. Notizie terribili, che trasudano orrore e crudeltà. E, in questo scenario, bracconaggio e violenza insensata vanno di pari passo.

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