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Niente più monete alla Caritas, è polemica

Ce sta 'na leggenda romana legata a 'sta vecchia fontana per cui se ce butti un soldino costringi er destino a fatte tornà”, recita il testo di una celebre canzone romana. E da aprile anche la Caritas Diocesana di Roma, guardando la Fontana di Trevi, sarà costretta ad un “arrivederci” che sa molto di addio. Per volere della giunta Raggi, infatti, le monete che i turisti lanciano nella vasca del capolavoro settecentesco saranno gestite dalla Caritas fino a marzo. Dal primo aprile entrerà in vigore un nuovo sistema di impiego che il Campidoglio sta ancora affinando. 

I progetti del Campidoglio

Il 'tesoretto' delle monetine – stimato in oltre 1 milione di euro all'anno – dovrebbe essere impiegato dal Comune di Roma in parte per finanziare progetti sociali, in parte per la manutenzione del patrimonio culturale della Capitale. Si punta, innanzitutto, a strutturare un sistema di conteggio delle monete che turisti e romani lanciano tradizionalmente nella prestigiosa fontana come buon auspicio. A beneficiarne, dunque, non più i poveri che ogni giorno affollano le sale della Caritas per un pasto caldo (tra cui numerosi italiani), bensì gli enti del Campidoglio.

L'iter burocratico

A ottobre 2017 una memoria di giunta aveva stabilito di 'internalizzare' la gestione delle monete in capo al Comune per destinarle a iniziative benefiche. Lo stesso Campidoglio aveva poi deciso di prorogare l'attuale sistema per tutto il 2018 per definire il nuovo meccanismo. Che, però, al momento non è ancora stato definito nei dettagli. Per cui un'altra memoria di giunta, questa volta datata 28 dicembre 2018, ha prorogato per altri tre mesi la gestione dei soldi da parte della Caritas, posticipando il cambiamento al mese di aprile. Si starebbe ragionando, tra le altre cose, sulla possibilità di lasciare alla Caritas la gestione degli introiti da destinare a progetti sociali specifici, ma anche su quella di includere altre realtà per potenziare ad esempio l'accoglienza dei senza fissa dimora. La memoria di giunta individua in Acea “il soggetto da incaricare” per il prelievo delle monete e prospetta questa soluzione: “Il ricavato della raccolta dovrà essere destinato, al netto di quanto necessario alla copertura delle spese dell'addendum contrattuale con la società Acea, in misura prevalente al finanziamento di progetti sociali e per la restante parte alla manutenzione ordinaria del patrimonio culturale”. 

La replica della Caritas

Il direttore della Caritas di Roma, don Benoni Ambarus, ai microfoni di Radio Vaticana dice di aver “appreso ovviamente con una certa preoccupazione questa notizia”, sperando di “poter continuare a dire grazie ai milioni di turisti che in questi anni hanno creato una marea di solidarietà con le loro monetine” e poter proseguire “questa nostra azione di solidarietà”. “C'è tutto il nostro desiderio – aggiunge – di continuare la collaborazione con l'amministrazione capitolina anche per la gestione delle monetine. Ricordiamoci che ci è stata consegnata semplicemente perché alla fine si è sempre creduto in tutti questi anni nell'azione significativa di solidarietà sociale che la Caritas ha svolto, che tutta la Chiesa di Roma ha svolto. Quindi c'è tutta la nostra disponibilità a continuare a collaborare e la speranza che possiamo essere riconosciuti ancora come agenti di bene 'nascosto'”. Intanto Avvenire, il giornale della Cei, sintetizza così la novità: “In concreto, per la Caritas diocesana vorrà dire un taglio secco di un milione e mezzo di euro. Una decisione che porterà a ridurre o chiudere molti servizi per i più poveri. Con prevedibili ripercussioni sul clima sociale della città”.

L'intervento della Raggi

Dopo giorni di silenzio, sulla vicenda interviene anche il sindaco Raggi, che, a suo dire, seguirà personalmente la vicenda della gestione delle monetine. La prima cittaddina pentastellata ha convocato per oggi una riunione per chiedere chiarimenti sul nuovo dispositivo amministrativo che dovrebbe subentrare da inizio aprile alla gestione diretta della Caritas delle monete in questione. La Raggi è fiduciosa che si possa definire una soluzione che vada a tutelare l'attività svolta dalla Caritas in questi anni. D'altronde, spiegano fonti di Palazzo Senatorio, il compito di aiuto agli ultimi svolto dall'ente diocesano è sempre stato apprezzato dalla prima cittadina che anche in passato ha partecipato alle celebrazioni di Natale presso la sede di via Marsala. 

Il “grazie della Caritas”

La decisione del Campidoglio, anticipata dal quotidiano Avvenire nei giorni scorsi, ha suscitato un vero e proprio caso, provocando l'indignazione del web. E proprio su Facebook arriva il “grazie” della Caritas Diocesana di Roma: “La decisione del Comune di Roma di modificare la procedura di affidamento per le monetine di Fontana di Trevi – finora utilizzate in progetti di solidarietà promossi dalla Caritas di Roma – con un iter amministrativo ancora non definito, a partire dal prossimo 1/o aprile, ha destato numerose prese di posizione che invitano la sindaca Raggi a modificare tale decisione. Giornalisti, politici, sacerdoti e tanti cittadini sono intervenuti sui social network. Ringraziamo tutti coloro che hanno espresso tale fiducia alla Caritas – agli oltre 5mila volontari e 300 operatori impegnati ogni giorno in 51 opere-segno (mense, ostelli, comunità alloggio, case famiglia, ambulatori medici, servizi domiciliari, centri di ascolto nelle carceri) e 145 centri di ascolto parrocchiali – e per il sostegno che continuerete a manifestare. Da parte nostra vi assicuriamo che l'impegno per la giustizia e la dignità di coloro che soffrono continuerà più deciso che mai, forte anche delle vostre bellissime parole. Grazie, il vostro sostegno ci rincuora”.

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