Un incendio si è sviluppato nella notte nel deposito dell’Atac, l’azienda municipalizzata dei trasporti pubblici, sulla via Prenestina a Roma. Nel rogo – riporta Ansa – sarebbero andati distrutti 26 autobus, la maggior parte dei quali a metano. Non ci sono persone coinvolte. L’incendio è scoppiato per cause ancora da accertare attorno alle 4.30 ed è stato messo sotto controllo dai vigili del fuoco solo nelle scorse ore.
Sono in corso indagini dei carabinieri per chiarire le cause dell’incendio che nella notte ha distrutto i mezzo che erano stati parcheggiati all’interno della rimessa. Nella rimessa, a quanto si apprende, c’erano alcuni dipendenti la scorsa notte che avrebbero dato l’allarme intorno alle 4:00.
🔴 #Roma, intervento dei #vigilidelfuoco dalle 4.15 di #oggi per un incendio nel deposito #Atac di via Prenestina. Le fiamme hanno coinvolto circa 30 autobus, prevalentemente alimentati a metano. Fiamme spente, in corso operazioni di messa in sicurezza [#5ottobre 7:00] pic.twitter.com/KDZzmtmJcx
— Vigili del Fuoco (@emergenzavvf) October 5, 2021
Sul posto, in ausilio ai vigili del fuoco, i carabinieri della stazione Tor Sapienza e della compagnia Montesacro. In loco anche i rilievi dei carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci.
Atac: “Aperta indagine interna”
“Per ragioni da accertare, si è sviluppato un incendio al deposito bus di Tor Sapienza. Il rogo ha coinvolto una ventina di vetture di vecchia generazione, con livelli diversi di danneggiamento, ma non ha provocato problemi alle persone. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e le forze dell’ordine. Atac ha subito attivato le indagini interne per chiarire le ragioni dell’accaduto”. Lo fa sapere in una nota di Atac, la municipalizzata dei trasporti di Roma.
Non esclusa la pista del dolo, al vaglio le telecamere
Al momento, non sono ancora chiare le cause del rogo. Tra le ipotesi non si esclude quella del gesto doloso. Dalle prime verifiche sembra che i bus fossero in sosta e spenti. L’incendio quindi potrebbe essere partito dall’esterno. Al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza che potrebbero aver ripreso elementi utili a chi indaga.