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Martinez-Brocal: “Papa Francesco ama le sfide”

Il vaticanista spagnolo autore del libro "Il Successore" spiega: "Il Pontefice è affascinato dagli interrogativi che scaturiscono dalle polarizzazioni e vuole affrontare i problemi"

Alla presentazione è intervenuto il cardinale Leonardo Sandri, argentino come papa Francesco. Il porporato ha raccontato come effettivamente le dimissioni del tutto inaspettate di Benedetto XVI siano state “un trauma per la struttura ecclesiastica”. “Soprattutto per la struttura interna, nemmeno tanto per le diocesi“. E hanno dato vita “a tanti fermenti di ogni tipo“. Il cardinale Sandri ha indirizzato un ringraziamento a Francesco stesso: “Non si può tacere la grandezza di Papa Francesco perché ha saputo gestire questa convivenza inedita con il suo predecessore e alla fine lo ha fatto in una maniera che ha dato veramente pace e serenità alla Chiesa, rimasta unita“.
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Foto © Stefano Carofei (Imagoeconomica)

Papa Francesco 

“Ho avuto la sensazione che a Papa Francesco piaccia essere sfidato, gli piacciono le opposizioni per poterle gestire naturalmente, ad esempio la grande questione di Ratisbona nel pontificato precedente, è stata una rottura ma poi ha aperto una porta, un nuovo dialogo con il mondo musulmano. Questo per dire che cosa intendo con polarizzazione feconda, non avere paura di affrontare i problemi“, dice Javier Martinez-Brocal, il vaticanista spagnolo, autore con Papa Francesco di “Il Successore. I miei ricordi di Benedetto XVI“. Javier Martinez-Brocal, nel corso della presentazione dell’edizione italiana del libro intervista con Jorge Mario Bergoglio (edizioni Marsilio), ha raccontato quale idea si sia fatto dello stesso Francesco dopo i colloqui intrattenuti a tu per tu a Santa Marta per la realizzazione del volume. Il libro è riconosciuto come una specie di testamento in cui Francesco ha voluto spiegare il suo rapporto con Benedetto XVI e il modo in cui abbia vissuto la coabitazione, del tutto inedita nella storia, di due Papi, uno regnante e l’altro ritiratosi.
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Piazza San Pietro. Foto: UFFICIO IMAGOECONOMICA

Le dimissioni di Benedetto XVI

“Il Papa mi ha posto due condizioni per fare il libro – riferisce Martinez Brocal -. Primo, non puoi venire con regali, devi venire a mani vuote perché i regali ti condizionano. Secondo, mi ha detto, discrezione, non puoi dirlo a nessuno, credo perché voleva che non ci fossero contaminazioni, voleva proteggere la mia libertà. Ho trovato così quella che a mio parere è la linea guida del pontificato, custodire la libertà del successore di Pietro, anche io ho avuto la sensazione che le dimissioni di Benedetto XVI siano state come un elettroshock. E Francesco stesso, dal primo momento successivo al conclave che lo ha eletto ha voluto preservare la sua libertà, non facendo quello che ci si aspettava, andando a vivere dove voleva o facendo i viaggi che riteneva di dover fare, non quelli magari ritenuti opportuni”.

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