Dopo l’incontro con Joe Biden alla Casa Bianca, il presidente ucraina Volodymyr Zelensky – in Usa – ha parlato al Congresso Usa: “L’Ucraina è viva e combatte, non ci arrenderemo mai”. Applausi e standing ovation per il leader ucraino, che ha donato una bandiera gialloblù firmata dalle sue truppe.
I thank @POTUS for the warm welcome and I deeply appreciate all the support of the U.S. and the American people. I am confident that together we will be able to secure a better, prosperous and free future for both of our nations. Ukraine’s victory will also be America’s victory. pic.twitter.com/OhclRtwIJy
— Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 22, 2022
Zelensky al Congresso Usa: “L’Ucraina è viva e combatte, non ci arrenderemo mai”
Di fronte alle “primitive tattiche” russe e “contro ogni probabilità, l’Ucraina non è caduta ma vive e combatte”: “non ci arrenderemo mai”. E questo anche grazie al sostegno “essenziale” degli Stati Uniti: “voglio ringraziare gli americani” e dire loro che gli aiuti concessi a Kiev “non sono beneficienza ma un investimento nella sicurezza globale e nella democrazia”.
Volodymyr Zelensky è evidentemente emozionato intervenendo al Congresso americano, dal quale è accolto con una standing ovation e una pioggia di applausi. “E’ troppo per me”, dice ringraziando i senatori repubblicani e democratici, la Speaker della camera Nancy Pelosi e la vicepresidente Kamala Harris. “Il prossimo anno sarà critico”, ammette Zelensky con il Congresso. “Potete velocizzare la nostra vittoria”, aggiunge riferendosi indirettamente agli aiuti che sono in corso di valutazione e che incontrano lo scetticismo di alcuni repubblicani. Il presidente ucraino parla della Russia come uno “stato terrorista” che va ritenuto responsabile per la guerra: Mosca potrebbe fermare l’aggressione “se volesse”.
Poi lancia un messaggio anche ai russi che, a suo avviso, saranno liberi “solo quando sconfiggeranno il Cremlino nelle loro menti. La tirannia russa ha perso il controllo su di noi. La lotta continua e dobbiamo sconfiggere il Cremlino sul campo di battaglia”, dice interrotto più volte dagli applausi. “Abbiamo l’artiglieria, grazie. E’ abbastanza? Onestamente no”, aggiunge fra qualche risata. Zelensky quindi cita la Seconda guerra mondiale, l’offensiva delle Ardenne e Franklyn Delano Roosevelt per spiegare la resilienza del suo popolo e ringraziare gli americani.
“La vittoria dell’Ucraina sarà anche la vittoria dell’America”, osserva menzionando la sua proposta di una formula di pace già presentata al G20. “Fra pochi giorni è Natale. In Ucraina lo celebreremo anche a lume di candela, e non per romanticismo. Non abbiamo l’elettricità e molti non hanno l’acqua. Ma non ci lamentiamo. La luce della nostra fede illuminerà il Natale”, osserva Zelensky ribadendo che quello che milioni di ucraini si augurano in questo momento è “la vittoria, solo la vittoria”.
Il presidente quindi augura a tutti “buon Natale e un buon anno nuovo vittorioso”, prima di regalare al Congresso una bandiera ucraina che sbandierava a Bakhumt firmata dalle forse di Kiev. Prima del suo storico discorso al Congresso, Zelensky ha incontrato Pelosi e il leader dei democratici in Senato Chuck Schumer. Proprio Schumer ha riferito che secondo il leader ucraino una mancata approvazione degli aiuti che il Congresso sta valutando potrebbe costare vite umane.
I democratici sono compatti nel voler sostenere Kiev, mentre fra le fila repubblicane ci sono delle obiezioni. Uno scetticismo che si è contrapposto all’appello di Zelensky per più aiuti per combattere la Russia in prima linea. Terminata la sua visita a Wasghinton, non è escluso che il presidente ucraino prossimamente possa visitare anche Regno Unito e, forse, Francia e Germania, secondo quanto riporta la Cbs.
Fonte: Ansa