Prosegue il conflitto in Yemen, Stato posto all’estremità meridionale della Penisola araba. La coalizione militare a guida saudita ha respinto la dichiarazione di autogoverno affermata ieri dai separatisti dello Yemen sul sud del Paese e ha chiesto “la fine di qualsiasi azione di escalation”. “Sottolineiamo la necessità di ripristinare le condizioni alloro stato precedente nella capitale provvisoria Aden”, ha scritto la coalizione secondo i tweet dell’agenzia di stampa saudita ufficiale. “A seguito del sorprendente annuncio di uno stato di emergenza da parte del Consiglio di transizione meridionale – afferma via twitter la coalizione -, ribadiamo la necessità di attuare prontamente l’accordo di Ryad”.
L’autogoverno
Ieri i separatisti yemeniti, sostenuti dagli Emirati Arabi Uniti, tra i partner più in vista della coalizione, hanno dichiarato l’autogoverno nello Yemen meridionale, accusando il governo di non aver adempiuto ai suoi doveri e di “cospirare”contro la causa meridionale, rompendo un accordo di pace siglato a novembre a Ryad con il governo internazionalmente riconosciuto. “La coalizione continuerà a intraprendere ogni iniziativa per attuare l’accordo di Ryad, riunire le parti yemenite, ripristinare le istituzioni statali e combattere il flagello del terrorismo”, e chiede “la fine di qualsiasi azione di escalation e il ritorno all’accordo”. Un accordo che, secondo molti osservatori, sembra ormai tramontato.
Covid-19
La tregua in Yemen è entrata in vigore lo scorso 9 aprile. Era stata annunciata dalla coalizione guidata dall’Arabia Saudita che combatte contro i ribelli Houthi. Le ostilità fra gli Huthi (che controllano la capitale San’a) e i lealisti di Hadi (che stazionano nella zona di Aden), sostenuti rispettivamente dall’Iran e dall’Arabia Saudita, vanno avanti da anni. Il cessate il fuoco è legato ai rischi di diffusione del Covid-19 nonostante lo Yemen, stando a fonti ufficiali, sia uno dei pochi Paesi al mondo risparmiati dalla pandemia forse perché è tra i Paesi più isolati al mondo. La pandemia in Yemen – afflitto da miseria cronica e, ormai da cinque anni, martoriato da un conflitto armato tra opposte fazioni sostenute rispettivamente dalla coalizione sunnita a guida saudita e, meno apertamente, dall’Iran sciita – sarebbe devastante e si sommerebbe all’epidemia di colera e dengue che ha già ucciso almeno 78 bambini.