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Viaggio in Iraq, il Papa rientra a Roma. Il telegramma di Mattarella

Dopo l'atterraggio a Ciampino, Papa Francesco si è fermato in preghiera a Santa Maria Maggiore, davanti all'icona della Vergine Salus Populi Romani

“Nel segno della comune discendenza abramitica che in Ur dei Caldei ha la sua culla, Ella ha pronunciato in Iraq parole di consolazione e di speranza per i cristiani e per tutti i credenti, rinnovando con altissima autorevolezza un appello al rispetto dei diritti umani, alla tutela delle minoranze e al riconoscimento della piena cittadinanza, quali fondamenti per una pacifica convivenza civile e un proficuo dialogo interreligioso. Nell’interpretare i sentimenti degli italiani rivolgo a Vostra Santità il mio deferente e affettuoso pensiero. Bentornato, Santo Padre!”. E’ quanto ha scritto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel telegramma inviato a Papa Francesco rientrato oggi a Roma dopo il viaggio apostolico in Iraq. “Roma accoglie e saluta calorosamente il suo Vescovo al rientro dallo storico Viaggio Apostolico in Iraq, il primo di un Pontefice in quel Paese, culla di una fiorente civiltà ma così drammaticamente segnato negli ultimi decenni da violenza, distruzione e dolore”.

Il rientro a Roma e la preghiera a Santa Maria Maggiore

Alle ore 12.20, l’Airbus A330 dell’Alitalia – il velivolo con cui ha viaggiato Papa Francesco – è atterrato all’aeroporto di Ciampino. La Sala Stampa della Santa Sede ha informato che, dopo l’atterraggio, Papa Francesco, prima di fare rientro in Vaticano, “si è fermato a pregare nella Basilica di Santa Maria Maggiore, davanti all’icona della Vergine Salus Populi Romani, sul cui altare ha deposto un mazzo di fiori portato dall’Iraq”.

Il telegramma a Mattarella

Al rientro dal viaggio apostolico in Iraq, dove ho potuto incontrare cristiani e rappresentanti di altre religioni – ha scritto Papa Francesco nel telegramma indirizzato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella -, testimoniando l’impegno per approfondire, in spirito di condivisione, un cammino di dialogo e di concordia, esprimo a lei, Signor Presidente, il mio cordiale saluto e assicuro una speciale preghiera per la diletta nazione italiana, alla quale invio la mia benedizione”.

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