Un vasto incendio è scoppiato la notte scorsa vicino all’aeroporto militare russo Chkalovsky, nella città di Shchelkovo, ad una trentina di chilometri a nord-est di Mosca: lo riportano i media ucraini, che citano canali Telegram russi.
Vasto incendio in un aeroporto militare vicino a Mosca
Un vasto incendio è scoppiato la notte scorsa vicino all’aeroporto militare russo Chkalovsky, nella città di Shchelkovo, ad una trentina di chilometri a nord-est di Mosca: lo riportano i media ucraini, che citano canali Telegram russi. Non si conoscono le cause dell’incendio, ma Ukrinform riporta che residenti locali hanno udito esplosioni seguite da una grande colonna di fuoco. Rbc-Ucraina, da parte sua, ricorda che di recente sabotatori non identificati hanno fatto esplodere e danneggiato gravemente due aerei e un elicottero nella base di Chkalovsky. Al momento non ci sono informazioni su eventuali vittime o danni.
Giallo su Sokolov, l’ammiraglio russo riappare in video
L’ammiraglio Viktor Sokolov, comandante della flotta russa del Mar Nero, è apparso in un video mentre partecipava a una riunione di alti ufficiali all’indomani dell’annuncio delle forze speciali ucraine di averlo eliminato in un attacco missilistico. Il ministero della Difesa di Mosca, che ha diffuso le immagini, afferma che l’evento si è svolto oggi. Da parte loro gli ucraini hanno ribattuto affermando che stanno “chiarendo le informazioni” sulla sorte dell’ammiraglio. Fonti dei servizi di sicurezza di Kiev, intanto, hanno rilanciato affermando che le forze ucraine hanno colpito con sistemi di razzi a lancio multiplo Himars il quartier generale russo nella regione di Kherson, uccidendo otto ufficiali e ferendone altri sette. La fonte ha diffuso un video dell’attacco – non verificabile – sottolineando che è avvenuto durante una riunione alla quale erano presenti ufficiali del 24/o Reggimento fucilieri motorizzato e della 70/a Divisione fucilieri motorizzata. Inoltre, il ministro per la Trasformazione digitale ucraino, Mikhail Fedorov, ha parlato di un nuovo tipo di drone “segreto” che in una sola sera avrebbe distrutto attrezzature militari russe per un valore totale di oltre 7 milioni di dollari, tra cui “carri armati T-80 e T-72 e obici D-30”. Mentre il ministero della Difesa russo ha fatto sapere di aver colpito lunedì nell’area di Kiselevka, nella regione di Kherson, 12 hangar ucraini in cui erano immagazzinate oltre tremila tonnellate di munizioni di vari calibri. Anche in questo caso la dichiarazione è accompagnata da un video che mostra varie esplosioni di cui una che provoca una grande nuvola di fumo a forma di fungo nucleare.
In questa guerra dell’informazione si inseriscono le notizie, vere o presunte, su quanto avvenuto nel bombardamento ucraino di venerdì scorso sul palazzo storico che ospita il quartier generale della flotta del Mar Nero a Sebastopoli. Secondo Mosca, il bilancio dell’attacco missilistico, che ha provocato un incendio durato diverse ore, sarebbe di un solo militare disperso. Le forze speciali ucraine, invece, sostengono che sono rimasti uccisi ben 34 ufficiali, tra i quali l’ammiraglio Sokolov. Il Cremlino “non ha informazioni” in merito, ha liquidato la questione il portavoce Dmitry Peskov. Mentre il ministero della Difesa ha diffuso le immagini di una riunione, presieduta dal ministro Serghei Shoigu, in cui Sokolov appare tra i partecipanti in collegamento video. Non c’è modo di verificare se la riunione si sia svolta effettivamente oggi. Il comando delle operazioni speciali ucraine ha ammesso che “molti” dei corpi dei 34 ufficiali che affermano di avere ucciso, “non sono ancora stati identificati”.
“Poiché i russi sono stati costretti a pubblicare urgentemente una risposta con Sokolov presumibilmente vivo, le nostre unità stanno chiarendo le informazioni”, si aggiunge nel comunicato. Nella riunione di cui sono state mostrate le immagini il ministro Shoigu fornisce un bilancio di “17.000 soldati ucraini uccisi nell’ultimo mese”, afferma che la controffensiva di Kiev non ha portato ad alcun risultato e accusa i comandi ucraini di “gettare militari impreparati al macello in attacchi insensati”. Quanto alle nuove forniture di armamenti occidentali, Peskov ha detto che i carri armati Abrams consegnati dagli Usa “bruceranno come gli altri” e che “non c’è una sola arma che possa cambiare l’equilibrio delle forze sul campo di battaglia”. L’agenzia Reuters infine ha citato un bilancio fornito il 19 settembre dal Belfer Center presso la Kennedy School di Harvard secondo il quale nel mese, fino a quella data, le forze russe avrebbero strappato a quelle ucraine 91 chilometri quadrati di territorio, contro i 41 riconquistati dall’esercito di Kiev.
Fonte: Ansa