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Trump: “Il solo modo per fermare la violenza a Portland è la forza”

Non solo Portland preoccupa Trump: gli Stati Uniti hanno infatti superato i sei milioni di casi di contagio da coronavirus

Riposa in pace Jay!”: così ha twittato Donald Trump riferendosi a Jay Bishop, l’uomo ucciso la notte scorsa a Portland colpito da un proiettile durante delle tensioni durante gli scontri tra i manifestanti del movimento Black Lives Matter e i sostenitori del tycoon.

Il corteo dei dimostranti si è scontrato con un gruppo di sostenitori del presidente Donald Trump, dando vita a tafferugli andati avanti per ore. Secondo quanto riferito, il colpo fatale sarebbe stato esploso alle 20.44. Al momento, è in corso un’indagine per omicidio.

Il post di Trump

Assassinato dagli antifa“, si legge nel post di un’attivista pro-Trump ritwittato dal presidente americano. Dalle foto pubblicate dai media, è emerso che la vittima indossava un berretto e una maglietta dei “Patriot Prayer“, un gruppo locale di estrema destra attivo contro le manifestazioni antirazziste.

Trump ha poi sferrato un duri attacco al sindaco Dem di Portland, Ted Wheleer. “Il solo modo per fermare la violenza nelle città come Portland guidate dai democratici è attraverso la forza“. Così ha twittato proprio mentre il primo cittadino stava tenendo una conferenza stampa in diretta tv sui disordini della scorsa notte.

Le polemiche

“Trump incoraggia la violenza”, ha commentato Wheeler in diretta.

A Wheleer si è unito il leader dei senatori democratici Chuck Schumer. “Il presidente Trump gridando ‘law and order’ istiga alla violenza. Ora basta!”. E’ stato il commento di Schumer alle parole del presidente americano sull’uso della forza.

Il ferimento Jacob Blake

Le proteste si sono riaccese dopo il ferimento dell’afroamericano Jacob Blake a Kenosha, in Wisconsin. Il 29enne afroamericano era stato colpito più volte alla schiena, perdendo probabilmente l’uso delle gambe, da un 17enne, Kyle Rittenhouse. Il giovane, ripreso da diversi filmati mentre imbracciava un’arma semiautomatica, era stato arrestato poco dopo nella sua città d’origine, Antiochia, in Illinois.

Coronavirus

L’America è alle prese non solo con le proteste, ma anche con la pandemia che non si arresta. Gli Stati Uniti hanno infatti superato i sei milioni di casi di contagio da coronavirus. Lo riporta il New York Times. Il numero delle vittime è di oltre 183 mila, secondo la Johns Hopkins University. Lo Stato più colpito rimane quello di New York, con quasi 33 mila morti. Segue, per numero di decessi, il New Jersey (16mila) e la California (13mila). Sopra le 10mila vittime anche Texas (12.600) e Florida (11mila), quest’ultima in rapido aumento in queste settimane.

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