Nonostante l’estensione del ‘cessate il fuoco’ per altre 72 ore decisa ieri, le forze militari rivali del Sudan si sono accusate reciprocamente di aver violato la tregua, mentre il conflitto continua per la terza settimana consecutiva nonostante gli avvertimenti di uno scivolamento verso la guerra civile. Lo riferisce il Guardian.
E’ di 528 morti e 4.599 feriti il bilancio di sangue degli scontri iniziati lo scorso 15 aprile fra esercito e paramilitari. 50 mila persone hanno lasciato il Paese, secondo l’Unhcr.
L’estensione della tregua
Le due forze sudanesi, che attualmente si contendono il potere con la guerra, hanno annunciato ieri l’estensione del ‘cessate il fuoco’ per altre 72 ore: si tratta dell’ultima delle molteplici tregue che sono state ampiamente violate da entrambe le parti. I militari guidati dal generale Abdel Fattah al-Burhane e i rivali paramilitari del generale Mohamed Hamdane Daglo hanno confermato il prolungamento di una tregua che sarebbe dovuta terminare a mezzanotte. L’esercito ha dichiarato che l’estensione è avvenuta grazie alla “mediazione statunitense e saudita”.
L’esercito ha dichiarato di sperare che i cosiddetti “ribelli” rispettino l’accordo, ma di ritenere che abbiano intenzione di continuare ad attaccare. Le parti hanno continuato a combattere nonostante una serie di cessate il fuoco nell’ultima settimana.
Onu: “Situazione senza precedenti, parte inviato”
Il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha dichiarato che invierà “immediatamente” in Sudan il coordinatore per le emergenze e gli aiuti umanitari, Martin Griffiths, in risposta alla situazione “senza precedenti” nel Paese, dove continuano gli scontri. “La portata e la velocità degli eventi in Sudan sono senza precedenti”, ha dichiarato il portavoce Stephane Dujarric in un comunicato, dicendosi “estremamente preoccupato” e invitando “tutte le parti” a proteggere i civili e a permettere loro di fuggire dai combattimenti.
Usa: “Oltre 1000 americani hanno lasciato il Paese”
Quasi mille americani hanno lasciato il Sudan con l’aiuto del loro governo da quando sono iniziate le violenze tra esercito e paramilitari a Khartoum: lo ha reso noto un portavoce del Dipartimento di stato, aggiungendo che un secondo convoglio è arrivato a Port Sudan.
Fonte: Ansa