Dalle prime ore del mattino è in corso un blitz dei Carabinieri di Bari con decine di arresti a carico di esponenti del clan “Strisciuglio”. Come definito in una nota dell’Arma si tratta di “un colpo mortale inflitto all’impero del potente gruppo mafioso”. Dalle indagini sono stati ricostruiti anni di egemonia e di dominio in settori vitali dell’economia e in particolare dell’edilizia, dove era ormai prassi l’imposizione del pizzo agli imprenditori.
Tra le pratiche del clan vi era quella di nascondere armi e munizioni nei loculi del cimitero e dietro la lapide di un professore morto nel 1962 sono state trovate diverse pistole. Gli agenti hanno rinvenuto anche una bomba a mano, in grado di far esplodere un’intera palazzina o un negozio. Inoltre sono state ricostruite le dinamiche di affiliazione mutuati dalla camorra campana e bloccati dai fratelli Strisciuglio perché ritenuti troppo pericolosi per la segretezza del clan.
Le famiglie di un affiliato era sostenute economicamente e ricevevano mensilmente una somma di denaro detta “spartenza”. Un ruolo fondamentale è svolto dalle donne, vere e proprie messaggere del clan, che aggiornavano i capi in carcere riuscendo spesso a far entrare la droga anche dietro le sbarre.